Quarantatrè i positivi a Molfetta, la metà in ambiente scolastico. I genitori della «Carnicella» all’attacco: «Emergenza mal gestita». Sono 43 i casi di positività ri- scontrati a Molfetta e comunicati, come di consueto, dal primo cittadino Tommaso Minervini.
Più della metà stanno interessando alunni e personale docente della scuola elementare «Carnicella», che ad oggi rimane chiusa insieme alle due aule, appartenenti allo stesso plesso, dislocate presso la «Don Cosmo Azzollini».
Da Molfetta nessuno apparentemente vuole sentire parlare di «focolaio scolastico», nonostante tutto. A prendere la parola, nelle ultime ore, attraverso un comunicato ufficiale, sono stati i genitori della IIIA della «Carnicella», lamentando una situazione mal gestita.
«Giovedì 8 ottobre – attaccano – verso sera ci arriva, a mezzo chat, la comunicazione, a seguito della circolare firmata dalla dirigente, di non mandare i bambini a scuola in via precauzionale- si legge nella nota. Alcuna notizia di “isolamento” ci è giunta, ma abbiamo dovuto apprendere dal video diffuso del sindaco che saremmo stati messi, genitori e figli, in “isolamento fiduciario”. Sabato pomeriggio una delle insegnanti ci ha informato della necessità che i bambini rimanessero in quarantena. Secondo i protocolli per il contenimento dell’epidemia – proseguono i genitori – in quarantena va messo solo il contatto diretto con positivo accertato e non il contatto di contatto, sebbene la comunicazione del primo cittadino abbia creato un grosso equivoco, considerando che nessuna comunicazione ufficiale è giunta dalla Asl, quantomeno necessaria per avvalersi del congedo parentale (o congedo Covid) previsto in questi casi. Troviamo inammissibili – evidenziano papà e mamme – le modalità di approccio all’emergenza e la mancanza di informazioni tempestive che avrebbero dovuto raggiungere per primi i diretti interessati anziché l’intera cittadinanza, scatenando una reazione a catena di panico e caccia all’untore, di cui noi genitori siamo stati vittime nel momento in cui alcune scuole e altri genitori hanno preso l’inopportuna iniziativa di intimare ad alcuni di noi di non mandare i fratellini o le sorelline a scuola».
La scorsa settimana il Comune ha convocato un tavolo tecnico per fare il punto sull’emergenza Covid negli istituti scolastici. «Bisognava convocare quel tavolo già ai primi di settembre – hanno replicato i genitori – per evitare che ci si trovasse nella condizione di dover rincorrere l’emergenza, magari includendo anche una nostra rappresentanza».
Ulteriori precisazioni sono giunte anche dalla rappresentante dei genitori della IA della «Carnicella». «Sorpresa, panico, inadeguatezza e solitudine sono solo alcune delle emozioni che tutti noi genitori abbiamo provato nella serata di domenica 5 ottobre quando tutto è iniziato», commentano. Parole cui si è aggiunto l’ennesimo disagio per i bambini: l’assenza di tamponi pediatrici, tanto raccomandati dai medici individuali, ma di cui la Regione Puglia sembra sprovvista.
«Il sentimento che al momento accomuna tutti i genitori della Carnicella è resilenza – conclude la nota – ne verremo fuori più forti di prima».