Divina Provvidenza, confermati gli arresti per il crac milionario

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di GIOVANNI DI BENEDETTO – repubblica.it

Escluso il commercialista Rocco Di Terlizzi, passato dal carcere ai domiciliari, gli altri indagati coinvolti nell’inchiesta sul crac da 500 milioni di euro della Casa divina provvidenza di Bisceglie si sono visti rigettare le richieste di revoca degli arresti e presenteranno ricorso al tribunale del riesame di Bari. Così come ha fatto il senatore dell’Ncd Antonio Azzollini, considerato il “gestore di fatto” dell’ex ospedale psichiatrico, immediatamente dopo la sua audizione in giunta per le autorizzazioni a procedere.
Nel ricorso l’avvocato Felice Petruzzella sottolinea come il reato per il quale si chiede l’arresto, cioè la bancarotta fraudolenta, non può essere reiterato dal momento che è intervenuta la gestione del commissario straordinario e c’è anche un giudice delegato del fallimento. Azzollini, che si è presentato all’audizione in Senato con la copia del libro “Frammenti di storie semplici” scritto dall’ex gip del tribunale di Trani Roberto Oliveri Del Castillo, ha depositato una lettera nella quale adombra un clima di veleni interno alla procura e si dice vittima dei magistrati, in particolar modo del pm Antonio Savasta, contitolare dell’indagine su una presunta frode da 150 milioni di euro sulla costruzione mai realizzata del porto di Molfetta che coinvolge anche Azzollini, all’epoca dei fatti sindaco della città.
Stando alla ricostruzione del senatore, il collegamento fra l’inchiesta sulla Divina Provvidenza, il suo coinvolgimento e il magistrato, starebbe nell’incarico legale (l’opposizione ad un decreto ingiuntivo) affidato al fratello del pm, l’avvocato Maurizio Savasta, dal commissario straordinario dell’ente ecclesiastico, Bartolo Cozzoli. Intanto fonti di procura spiegano che quello sulla bancarotta è solo uno dei tanti fascicoli al vaglio degli investigatori che stanno accertando illeciti anche sul fronte dei ricoveri e delle forniture. Per l’accusa l’ex ospedale psichiatrico era un pozzo senza fondo costantemente irrorato grazie a vari interventi legislativi che hanno consentito alla Casa divina provvidenza di evitare il default.

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