fonte: http://edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it – di LUCREZIA D’AMBROSIO
Il Comune di Molfetta si prepara alla costituzione di parte civile in due distinti procedimenti penali. Il primo nei confronti di due ex dirigenti comunali, all’epoca dei fatti direttore dei lavori e responsabile unico del procedimento nelle opere di potenziamento e adeguamento dell’impianto di depurazione. Il secondo nei confronti di due individui che, in concorso fra loro, senza alcuna autorizzazione, avrebbero scaricato acque potenzialmente inquinate e raccolto rifiuti speciali e pericolosi. Nello specifico, i due ex dirigenti comunali sono accusati, a vario titolo, di irregolarità e omissioni nell’utilizzo e nella gestione dell’impianto di depurazione. L’udienza preliminare, che li vedrà protagonisti, si terrà il prossimo 13 febbraio. Gli altri due, accusati di reati di tipo ambientale, saranno in aula il 13 marzo. In entrambi i procedimenti il Comune, che si considera parte danneggiata, sarà rappresentato dall’avvocato Raffaele Marciano.
L’apertura del procedimento penale che vede coinvolti i due ex dirigenti comunali risale al 2013 e si concentra sul cattivo funzionamento del depuratore con tutto quello che ne consegue. Come si ricorderà, negli anni scorsi, l’impianto di depurazione di Molfetta è stato sottoposto a sequestro, dalla Procura di Trani, due volte, la prima a maggio del 2012, la seconda il 24 luglio del 2013, nell’ambito di una inchiesta per lo sversamento in mare di fanghi di depurazione e di acque non depurate con valori chimici biologici superiori a quelli fissati dalla legge, e con la conseguente deturpazione delle aree marine e frode nell’esecuzione dei contratti per l’inadempimento degli obblighi. Problemi che si sono protratti nonostante i lavori di adeguamento e potenziamento del depuratore siano costati oltre quattro milioni di euro. Tra i lavori di adeguamento e di ampliamento cui nel tempo è stato sottoposto il depuratore c’erano opere che avrebbero contribuito a migliorare la qualità dei reflui. Era stata realizzata anche una vasca di equalizzazione, raddoppiata la decantazione secondaria, ampliata la vasca di ossidazione per consentire anche la denitrificazione. L’impianto era stato dotato di una grigliera automatica. A conti fatti, i lavori sono stati realizzati a partire dal 2005. All’epoca risale anche la realizzazione di un impianto per l’abbattimento dei cattivi odori. A luglio del 2008 erano arrivate rassicurazioni sui tempi di ultimazione dei lavori di adeguamento e di perfezionamento dell’iter per il trasferimento delle competenze all’Aqp (prima erano affidate a un’azienda privata). Ma i tempi si sono dilatati e di molto. E il funzionamento del depuratore non ha mai convinto. Tanto che, nel 2013, la Procura ha aperto un’inchiesta. Ora c’è l’udienza preliminare.
articoli correlati:
Avviso di conclusione delle indagini per 12 persone nell’ambito dell’inchiesta “Dirty Water”