di La Redazione – Molfettalive
Alle 2.40 di domenica il rogo di un'auto ha illuminato via La Malfa, nella periferia di Molfetta.
Dopo l'incendio, domato dai vigili del fuoco del distaccamento di Molfetta, tornano i dubbi dei cittadini riuniti nel "Comitato cittadino per la sicurezza e legalità", di cui fanno anche parte alcuni attivisti del Liberatorio Politico.
Proprio 24 ore prima, gli attivisti avevano presentato al comune un'istanza rivolta al sindaco e al presidente del consiglio comunale, e per conoscenza al Prefetto di Bari, per la creazione del cosiddetto “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali" ai sensi della delibera del C.C. n. 48/’97”.
«Il sindaco Azzollini – spiega la nota del comitato – in qualità di assessore nella giunta del sindaco Annalisa Altomare, durante la seduta straordinaria del 29 ottobre del 1992, approvava in consiglio comunale un ordine del giorno con cui si manifestava la volontà di creare un organismo permanente, cui conferire il compito di proporre allo stesso consiglio le modalità di collaborazione tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine e di indicare iniziative autonome finalizzate allo scopo di contrastare le varie forme di criminalità presente sul territorio molfettese».
«A tal fine – continua la ricostruzione – si dava mandato al sindaco ed alla conferenza dei capi gruppo di approntare le modalità di creare tale organismo nel più breve tempo possibile. Tale iniziativa venne ripresa dal consiglio comunale (dell’amministrazione del sindaco Guglielmo Minervini) del 7.4.1997 che con delib. n.48 approvò il regolamento del “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali” e in una seduta straordinaria del 30 giugno 1997 il consiglio comunale, dopo aver nominato due consiglieri che avrebbero dovuto far parte di detto Comitato ha dato mandato pieno agli uffici comunali e alla Giunta di procedere alla creazione dell’organismo».
Da quell'ormai lontano 1997, denunciano i cittadini, «tutti i sindaci e le amministrazioni che si sono succedute non hanno mai portato a termine quanto deliberato dalla massima assise cittadina».Lacuna che potrebbe essere colmata a partire dal prossimo consiglio comunale, in cui si chiede venga posta all'ordine del giorno l'argomento. Il comitato è pronto a far parte dell'organo comunale e avanza alcune proposte (nella colonna a destra).
Il comitato è pronto a far parte dell'organo comunale. Ecco di cosa si potrebbe occupare:
– Monitoraggio del territorio con segnalazione di qualsiasi tipo di illegalità e abusivismo diffuso;
– Promozione e rispetto di tutte le norme e regole di civile convivenza;
– Controllo sulla trasparenza amministrativa (pubblicazione integrale di tutti gli atti amministrativi sul sito istituzionale del Comune di Molfetta e riprese video integrali dei consigli comunali);
– Creazione di progetti di prevenzione della devianza minorile, antidispersione scolastica, cittadinanza attiva e prevenzione bullismo in collaborazione con le scuole e con le agenzie educative del territorio;
– Creazione di progetti di inclusione sociale per ex detenuti;
– Coordinamento dei presidi sanitari esistenti sul territorio per prevenire l’uso di sostanze stupefacenti.
«L’amministrazione pubblica – scrivono i cittadini – dovrebbe naturalmente coordinare tutti gli interventi, verificare il corretto operato del comitato, offrendo supporto logistico e strumentale in collaborazione con le forze dell’ordine, relazionando ogni sei mesi al consiglio comunale e alla città».
E domani a chi toccherà? (AGGIORNATO AL 14/11/2010)
E De Scisciolo cosa ne pensa??