di GIOVANNI DI BENEDETTO – bari.repubblica.it
Tre persone sono state arrestate dalla polizia perché ritenute coinvolte nell’agguato fallito al capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Barletta, Pasquale Ventura, avvenuto il 20 gennaio scorso. Tra loro c’è l’ex moglie del politico, che sarebbe la mandante. Gli altri sono l’esecutore materiale e un fiancheggiatore. L’agguato avvenne mentre Ventura usciva dal portone della casa di sua figlia: due motociclisti gli spararono contro alcuni colpi di pistola senza però colpirlo.
Il 19 marzo scorso finirono in carcere due persone: all’alba la polizia ne ha arrestate altre tre. E adesso ritiene di avere chiuso il cerchio sull’agguato. Nella sparatoria il consigliere rimase illeso. Non si trattò di un agguato politico, spiegarono all’epoca gli investigatori. Che si erano concentrati sulla vita privata e familiare dell’uomo definendola “burrascosa” e “litigiosa”.
I poliziotti hanno appurato che l’ex moglie di Ventura, per motivi legati a questioni ereditarie, avrebbe incaricato un intermediario di assoldare due persone che potessero materialmente eseguire l’agguato ai danni del marito, promettendo loro un compenso di 30mila euro a fatto compiuto. Secondo quanto fu ricostruito dalla polizia, che si è avvalsa delle riprese delle telecamere di videosorveglianza, i due attesero Ventura sotto casa della figlia, a bordo di un’auto. e misero in atto una sorta di sopralluogo. Subito dopo raggiunsero un box in città, lasciarono l’auto e salirono in sella a una motocicletta.
Raggiunsero via Firenze e appena Ventura uscì dal portone di casa di sua figlia gli spararono contro. La polizia riuscì a risalire alla targa della moto, non visibile dalle immagini, attraverso il profilo Facebook dei due, su cui la moto era in bella evidenza con la targa.