Bari, tra i furbetti del reddito di cittadinanza spunta anche un pentito di mafia

La sua posizione è emersa dalle verifiche della Guardia di finanza, che ha incrociato i dati dell’Inps. Pochi mesi fa è stato scovato un pregiudicato che girava in Ferrari e percepiva l’assegno – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

L’ultimo della lista è Donato Di Cosmo, ex pezzo grosso del clan Anemolo del quartiere Carrassi oggi diventato collaboratore di giustizia. Percepiva il reddito di cittadinanza, pur avendo un lavoro da commerciante ittico e soprattutto un bagaglio consistente di precedenti penali, con tanto di condanna a tre anni e otto mesi.

Come fosse riuscito ad accedere alla misura di sostegno statale è un mistero, ma di certo c’è che il suo nome è solo uno dei tanti di persone che la percepiscono senza averne effettivamente diritto. Molte di loro sono finite al centro degli accertamenti della Guardia di finanza che — nei giorni in cui il governo discute su eventuali modifiche della misura — prosegue gli accertamenti su presunte irregolarità relative sia al reddito di cittadinanza (in media 532 euro al mese) sia alla pensione (222 euro circa).

I controlli hanno portato a risultati crescenti, come dimostra il fatto che nel 2019 furono 72 le persone denunciate per percezione non dovuta e nel 2020 invece 568, per un totale di 5,3 milioni di euro indebitamente percepiti. Le verifiche sono state effettuate grazie alla collaborazione tra le fiamme gialle e l’Inps e, solo lo scorso anno, in Puglia hanno consentito di bloccare 1 milione di euro non ancora riscosso.

“Sul reddito di cittadinanza stiamo continuando a fare controlli — ha spiegato il generale Francesco Mattana, comandante regionale della Finanza — Tutto ciò che riguarda la tutela della spesa pubblica è un nostro obiettivo prioritario. Siamo in contatto con l’Inps e, attraverso la dorsale informatica, possiamo incrociare una serie di dati, che individuano obiettivi ben specifici. Riscontri sono in corso anche in questi giorni, perché purtroppo se ne scoprono ogni giorno di persone che ne approfittano ovvero percettori senza requisiti. E’ bene che lo Stato reagisca e che proseguano i rigorosi controlli da parte delle forze dell’ordine”.

Anche durante l’estate non sono mancate le operazioni di contrasto. Nel Brindisino, a inizio agosto, i carabinieri hanno individuato 19 furbetti e li hanno denunciati per false attestazioni: avrebbero percepito indebitamente circa 80mila euro. A Foggia, ad aprile, le denunce erano state 113 in un colpo solo. In quel caso i finanzieri avevano scoperto che 81 persone destinatarie del reddito erano state sottoposte a misure cautelari, otto addirittura erano esponenti di spicco della criminalità organizzata.

Pochi mesi prima a Bari era stato arrestato un pluripregiudicato che al fisco risultava nullatenente ma tramite un’attività usuraia guadagnava 80mila euro all’anno. Oltre a loro erano stati scovati altri percettori del reddito che giravano in Ferrari e quelli che vivevano in lussuose ville. Senza tralasciare il titolare di un bar di un ospedale della provincia o il marito di una facoltosa imprenditrice. Nel 2020 la Guardia di finanza di Bari ha denunciato 40 soggetti che avevano preso illecitamente i soldi dello Stato. Da allora le indagini sono andate avanti e presto potrebbero arrivare ad altri importanti sviluppi.

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