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Beni per un valore complessivo di 50 milioni di euro, riconducibili al 59enne barese Francesco Vavalle, pluripregiudicato vicino al clan mafioso barese dei Mercante, sono stati sottoposti a sequestro preventivo dai carabinieri su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
Dichiarava un reddito bassissimo – la pensione mensile di 790 euro – Francesco Vavalle. Bassi anche i redditi della moglie (la pensione mensile di 278 euro) e delle figlie, nonostante queste ultime fossero intestatarie di alcune delle società specializzate nella distribuzione delle macchinette mangiasoldi, giochi elettronici e calciobalilla distribuiti in tutta la regione.
I carabinieri hanno interessato l’Agenzia dei Monopoli per verificare il corretto funzionamento delle slot-machine distribuite da società riconducibili a familiari e prestanome del 59enne barese. Finiranno sotto la lente di ingrandimento 8 società: Industria elettronica meridionale srl; San Paolo giochi; Ba.Va. Srl; Rinascita Srl; Puglia slot Srl; American store; Didò; e M&R.
Tra le società sequestrate una si occupa di commercio all’ingrosso di ortofrutta, un’altra è un bar-pizzeria sul lungomare Cristoforo Colombo di Bari-Santo Spirito. I sigilli sono scattati per 13 immobili, tra locali commerciali e appartamenti molti dei quali a Modugno (Bari), a due terreni agricoli, 13 auto e 20 conti correnti accesi in sei istituti di credito.
Tra le auto sequestrate anche l’Audi S6, ancora crivellata di colpi di Kalashnikov, sulla quale ha trovato la morte lo scorso 15 febbraio il genero di Vavalle, Donato Sifanno, nell’ambito di una faida che da tempo contrappone i principali clan mafiosi del quartiere San Paolo.
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