La votazione del Plenum del Csm che lo ha preferito al procuratore aggiunto di Roma Rodolfo Sabelli – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
Roberto Rossi è il nuovo procuratore della Repubblica e capo della Direzione distrettuale antimafia di Bari. Lo ha deciso il Plenum del Consiglio superiore della magistratura, attrubuendogli 14 voti, contro i 4 al procuratore aggiunto di Roma Rodolfo Sabelli. Cinque sono stati gli astenuti. Il voto, inizialmente programmato per la tarda mattinata, è stato poi rinviato al pomeriggio, dopo la presentazione di alcuni emendamenti.
La Quinta commissione aveva formulato due proposte: una in favore di Rossi (arrivata con cinque voti) e una per Rodolfo Sabelli, (procuratore aggiunto di Roma, che ha avuto un solo voto). I candidati erano inizialmente 11, poi diventati sei: oltre a Rossi e Sabelli c’erano il procuratore di Tivoli Francesco Menditto (della stessa corrente di Area di cui fa parte Rossi); il procuratore di Viterbo Paolo Auriemma; Ciro Angelillis, già pm a Bari e oggi sostituto in Cassazione (in corsa per la Procura di Taranto insieme a Eugenia Pontassuglia); il procuratore di Terni Alberto Liguori.
Roberto Rossi è stato per un anno procuratore facente funzioni, dopo l’addio per raggiunti limiti di età di Giuseppe Volpe. E’ stato proprio quest’ultimo a nominarlo reggente e a formulare su di lui quei giudizi estremamente positivi, che molto hanno pesato nella proposta di cui è stato relatore il consigliere laico Filippo Donati.
Nel documento sono numerosi i riferimenti al parere attitudinale espresso da Volpe nei confronti del suo aggiunto: “Per la tecnica di indagine si rileva duttilità, tempestività di iniziativa, capacità operativa, rispetto delle regole, equilibrio, terzietà. Si evidenzia inoltre il continuo e costruttivo confronto con i colleghi e con il capo dell’ufficio, l’emanazione di direttive, circolari, protocolli, la riorganizzazione dell’ufficio beni sequestrati, la gestione dell’ufficio misure di prevenzione e di numerosi collaboratori di giustizia”.
La carriera di Roberto Rossi è iniziata a Taranto nel 1991, quando ha assunto l’incarico di pretore, poi è proseguita a Bari presso la Pretura, quindi in Procura e in Dda, con un importante passaggio – dal 2010 al 2014 – nel Consiglio superiore della magistratura. A Bari è quindi tornato da procuratore aggiunto, coordinatore del pool reati finanziari e del gruppo che si occupa di misure di prevenzione patrimoniale. Sua la firma sotto importanti inchieste, come quella sulla Banca Popolare di Bari (che nel gennaio 2020 portò all’arresto dei vertici dell’istituto di credito) o quella su CasaPound per ricostituzione del partito fascista (con il sequestro della sede nel dicembre 2019).