Questo è un anniversario diverso dagli altri, è il primo vissuto in una nuova dimora che oltre ad essere per me la “casa della memoria” è un piccolo bunker.
Seguo le notizie di cronaca molfettese perché cerco sempre una possibile nuova chiave di lettura delle lacune, o zone d’ombra, riscontrate nelle indagini sui due attentati dinamitardi consumati a mio danno nelle notti del 1 marzo e 16 giugno 2018.
Il tempo passa e la verità la cerco ancora, quotidianamente. Ho quasi imparato a memoria le carte del mio fascicolo, e ogni volta che le sfoglio mi sembra sempre di trovare qualcosa di nuovo. C’è sempre lì, nella pagina che avevo letto la volta precedente, una parola, un nome, un riferimento che mi apre altri possibili scenari. I fatti di Capodanno, e i nomi dei primi indagati, mi hanno fornito nuovi spunti di riflessione che potrebbero diventare nuovi elementi investigativi per riaprire le indagini.