Allarme del CSM, gli abusivi e quella grave forma di tolleranza delle amministrazioni locali

La sesta commissione del Consiglio Superiore della Magistratura,  si è occupata recentemente anche dei problemi posti all’amministrazione della giustizia in materia di corruzione e contrasto alla criminalità organizzata e terroristica attraverso l’adozione di pareri, proposte e iniziative volte a promuovere l’efficienza e la funzionalità degli uffici giudiziari preposti.

In tale ambito, in seguito al grave episodio criminale del quadruplice omicidio sul Gargano del 9 agosto del 2017, la sesta commissione, unitamente al Vicepresidente del CSM e ad altri componenti, ha effettuato nei giorni 14 e 15 settembre una visita presso gli Uffici Giudiziari del distretto di Bari, incontrando i dirigenti degli stessi, per acquisire elementi informativi sul fenomeno della criminalità organizzata e sulla situazione degli Uffici, con particolare riguardo alle attività giudiziarie e giurisdizionali volte a contrastare e ad accertare quelle iniziative delittuose. In tale occasione sono stati discussi numerosi temi e raccolte le opinioni degli intervenuti sulle criticità degli strumenti di prevenzione e contrasto al fenomeno criminale.

 

Le audizioni effettuate e la documentazione acquisita, con specifico riferimento alla natura delle attività criminali che interessano la provincia di Foggia, hanno prodotto una risoluzione finale che fotografa la situazione attuale della criminalità foggiana e garganica.

Nel territorio di Foggia negli ultimi anni è stata registrata una forte recrudescenza dei delitti di usura, la cui peculiarità, nell’attualità, è rappresentata dalla circostanza che il fenomeno non è circoscritto ai privati, avendo interessato anche il settore bancario.
Ai delitti di usura, laddove perpetrati in danno dei privati, si associano sovente gravi condotte estorsive, spesso commesse con l’uso di armi, che si innestano anche nei contesti di spaccio, molto diffusi, in quanto i gestori della vendita di sostanze stupefacenti, pur di garantirsi il provento della attività illecita, coartano sia gli acquirenti, che i numerosi rivenditori al dettaglio con ricorso a metodi spesso molto violenti, prospettando ritorsioni anche in danno dei familiari e facendo uso di esplosivi con elevata capacità devastante.

Le indagini hanno consentito di accertare che i gruppi criminali organizzati che operano a Foggia, pur operando un controllo molto capillare del territorio, hanno scelto di riservare alla microcriminalità il settore dei reati predatori.
La microcriminalità, quindi, nel circondario di Foggia, convive con i gruppi criminali strutturati, senza subirne il controllo, pur dovendo corrispondere agli stessi una percentuale sugli introiti delle attività delittuose predatorie, che, pertanto, costituiscono uno dei canali di finanziamento dei gruppi strutturati.

La capillare presenza sul territorio dei gruppi organizzati e il ricorso alla estrema violenza come abituale metodo dell’operatività delittuosa ha determinato nella società civile una forte assoggettamento al crimine, che, sul versante giudiziario, si traduce in comportamenti omertosi delle vittime con conseguenti difficoltà investigative e di accertamento giudiziale.

Anche la pubblica amministrazione è risultata permeata dalla criminalità, presente, in particolare, nel settore degli appalti pubblici, dell’edilizia e della tutela ambientale.

Una grave forma di tolleranza si registra anche da parte dell’amministrazione locale, il che spiega il diffuso fenomeno delle occupazioni abusive di spazi pubblici, soprattutto dei marciapiedi, utilizzati per l’allestimento di bancarelle per la vendita della frutta, nonché di edifici pubblici destinati all’edilizia popolare, abitati, invece, da famiglie criminali ovvero utilizzati come luoghi di spaccio.

Questo passaggio della relazione risulta molto interessante e ci ricorda la stessa tolleranza che le nostre amministrazioni comunali hanno da sempre riservato al mondo del commercio abusivo dell’ortofrutta che si è sempre intersecato con le famiglie malavitose molfettesi dedite allo spaccio di droga o ad altri reati connessi.

Pertanto auspichiamo che la nostra amministrazione comunale dedichi più attenzione alla prevenzione e repressione dell’abusivismo commerciale.

 

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