La Giunta Comunale con Delibera n. 118 del 19 dicembre 2017, ha accolto la proposta del Presidente della “Fondazione V. M. Valente” e acquisito al patrimonio comunale la scultura bronzea realizzata dal prof. Vincenzo Maria Valente raffigurante lo storico politico concittadino uomo illustre prof. Gaetano Salvemini. Con il succitato atto la Giunta, a fronte della valutazione dell’opera pari ad € 25.000,00, così come stimato dal prof. Gaetano Grillo, ha deliberato quale costo di acquisizione la somma di € 15.000,00 così come proposto dal Presidente della Fondazione Vincenzo Maria Valente.
Fino a questo punto sembrerebbe tutto normale ma, se rileggessimo la delibera di Consiglio Comunale n. 62 del 29 settembre del 2003 , con cui si prendeva formalmente atto delle disposizioni testamentarie e dello Statuto della Fondazione, questa acquisizione risulterebbe molto strana e vi spieghiamo il perché.
In quel Consiglio Comunale, il sindaco Tommaso Minervini prendeva atto “delle disposizioni testamentarie del prof. Valente Vincenzo e dello Statuto della Fondazione dallo stesso costituita in cui è previsto che il Sindaco pro-tempore di Molfetta faccia parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione stessa.
Inoltre il sindaco, nel lontano settembre 2003, s’impegnava “a riferire al Consiglio sulla consistenza del patrimonio lasciato da Valente. Da allora né Tommaso Minervini e, tanto meno, Antonio Azzollini, Paola Natalicchio e i Commissari straordinari, hanno mai riferito in aula sulla consistenza di quel patrimonio, o per lo meno non ci sono atti amministrativi nel sito del Comune che lo testimoniano.
Quindi, paradossalmente, quella scultura bronzea realizzata dal prof. Vincenzo Maria Valente raffigurante Gaetano Salvemini, non potrebbe essere acquistata dal Comune di Molfetta perché lo stesso ne è proprietario.
Pertanto invitiamo il sindaco Tommaso Minervini a revocare la Delibera di Giunta n. 118 del 19 dicembre 2017 e a riferire, con urgenza, in Consiglio Comunale sulla consistenza patrimoniale lasciata da V.M. Valente, prima ancora che qualche bene non sia più rintracciabile.