A noi non interessano i conflitti religiosi, ci interessa la buona amministrazione… e la concessione della statua del Buon Pastore non è un buon esempio

la venerazione

Prima ancora di vedere la statua del “Cristo Buon Pastore”, avevamo espresso il nostro dissenso sull’operato della Giunta Comunale e sulle motivazioni che avevano accompagnato la concessione al parroco don Franco Sancilio, senza mai entrare nel merito di giudizi estetici e artistici dell’opera stessa. Non ci interessa la disputa popolare sulla “bellezza” di un’opera d’arte perchè riteniamo il giudizio molto soggettivo; non lo abbiamo fatto neanche quando ci siamo occupati dell’opera del Maestro H. Nagasawa, “Un altro orizzonte”. Rimandiamo al mittente tutti i tentativi di coinvolgerci in nuove guerre sante, conflitti religiosi e campagne anti-cristiane, tanto meno possiamo accettare la bizzarra idea che una statua in una piazza possa tenere lontano gli spacciatori o gli abusivi; non vogliamo nasconderci dietro l’ipocrisia benpensante e vogliamo affrontare la questione sotto altri punti di vista. Noi vogliamo discutere di politica, di scelte opportune, di procedimenti partecipativi, di scelte urbanistiche, della laicità delle istituzioni e delle piazze che devono essere di tutti e non solo dei parrocchiani o di chi deve passare e farsi il segno della croce. Solo questo è il senso della richiesta che il Liberatorio Politico ha depositato in data 30 Aprile 2015 protocollo n. 28039, presso gli uffici comunali.

Revoca.Statua Buo.Pastore

Il movimento civico “Liberatorio Politico”, premesso che:

– la Giunta Comunale, con Del. n. 16 del 28.01.2015, ha concesso l’installazione di una statua raffigurante “Cristo Buon Pastore” da parte del sac. don Franco Sancilio;

– tra le motivazioni si legge “L’amministrazione comunale intende implementare l’arredo urbano e il decoro della piazza delimitata dalle vie G. Bruno, via Apicella e via Giovene”;

– si autorizzava, con la stessa delibera, il Dirigente ai lavori pubblici alla sottoscrizione del contratto di concessione della durata di 30 anni, previa condivisione del progetto da parte dei proprietari delle unità immobiliari limitrofe, ottenute dal proponente”;

– il sac. don Franco Sancilio si impegnava a lasciare inalterata la restante porzione della piazza;

– la statua, stando a quanto riferisce il parroco nella sua richiesta del 3 Marzo 2014, dovrebbe riqualificare la piazza dal punto di vista urbanistico e rappresentare un elemento fondamentale nella crescita culturale e sociale della comunità parrocchiale; inoltre si creerebbe uno spazio di socializzazione e di svago per gli ospiti di altre attività parrocchiali esistenti nel quartiere;

Lettera Marzo

– la statua, sempre stando a quanto riferisce il parroco Sancilio, creerebbe la “possibilità di rendere fruibile il patrimonio culturale che questo progetto porta dentro” e la creazione di “una piazza verde” in cui “la natura possa creare armonia tra la gente, il popolo e Cristo”;

considerato che:

– l’epigrafe scoperta nella serata inaugurale così recita:

Epigrafe.BuonPastore

tenuto conto che:

– nessuno è stato mai informato con avviso pubblico che l’amministrazione comunale intendesse “implementare l’arredo urbano e il decoro della piazza delimitata dalle vie G. Bruno, via Apicella e via Giovene”;

– non si conoscono quali e quanti siano “i proprietari delle unità immobiliari limitrofe”, che hanno condiviso l’idea dell’installazione della statua e in che modo questa condivisione sia avvenuta;

– dalla piazza sono scomparse due panchine e un segnale stradale per far posto al “monumento”;

P.Giovene1_21.2.2015 P.Giovene_21.2.2015

ritenendo che:

– sono venute meno le apprezzabili motivazioni, caritatevoli, della richiesta del parroco Sancilio; le finalità aggregative, socializzanti e culturali, pur non condivise, che erano alla base della richiesta dell’installazione della statua, sono state annullate dall’epigrafe autocelebrativa di una comunità parrocchiale nel centenario della propria fondazione;

– nella stessa epigrafe, con ingratitudine, non si ringrazia la “Città di Molfetta” che ha concesso “gratuitamente” il suolo;

– chi ha realizzato l’opera ha volutamente occupato una porzione di piazza eliminando, senza averne l’autorizzazione (nella delibera non vi è traccia), due panchine esistenti; in tal modo, invece che arricchire l’arredo urbano lo ha impoverito;

chiede alle SS.VV. :

– la revoca della Delibera di Giunta Comunale n. 16 del 28.01.2015;

– la rimozione, a spese del committente, del monumento “Cristo Buon Pastore” chiedendo al parroco Sancilio di collocarla in altro sito privato della parrocchia o all’interno della Casa Canonica,

– il ripristino della piazza e la ricollocazione delle due panchine scomparse e del segnale stradale;

– la richiesta del pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico per tutto il tempo della permanenza del monumento fino alla sua rimozione e del consumo eventuale di energia elettrica, se di competenza pubblica.

Inoltre chiede all’amministrazione comunale di conoscere i futuri progetti di arredo urbano e decoro delle piazze cittadine in modo da creare un processo partecipativo e di ascolto dei cittadini, associazioni, parrocchie, professionisti, tecnici e artisti che volessero presentare progetti, autofinanziati o da finanziare, per rendere più gradevoli e socializzanti le nostre piazze.

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