fonte: http://edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it- di Lucrezia D’Ambrosio
Per settimane, giovanissimi e forti della loro impunibilità, hanno tenuto sul filo interi quartieri. Arroganti, irriverenti, spregiudicati, hanno rubato e danneggiato tutto quello che gli finiva sotto tiro. Un po’ per gioco, un po’ per fare cassa agli ordini degli «anziani» del gruppo.
Ora i carabinieri hanno stretto il cerchio attorno a qualcuno di loro. E ne hanno acciuffati alcuni. Per un ventenne, uno degli “anziani”, Fabio De Candia, sono scattate le manette. Il giovane è accusato di furto. E’ stato fermato a bordo di una «Panda» rubata. Un altro, un minorenne, è stato arrestato mentre rubava orpelli in ferro (una settantina) all’interno di una villa. I carabinieri lo hanno individuato. Lui ha provato scappare ma è stato bloccato e poi è stato accompagnato all’istituto minorile «Fornelli» del capoluogo.
I suoi due giovanissimi complici sono riusciti a scappare. Per ora. La banda, per lo più, operava in piena notte. Prediligeva oggetti in ferro, ma, secondo gli investigatori, anche auto di piccola cilindrata che dovevano poi servire per mettere a segno colpi di pochi centinaia di euro. Gli inquirenti, e in questo senso sono in corso indagini, non escludono al momento che i ragazzi arrestati facciano parte della banda di giovinastri che, a bordo di scooter e di auto senza targa, nelle ultime settimane hanno operato lungo via Sergio Pansini e dintorni, commettendo atti incresciosi, razzie di ogni genere, scorribande, ma anche in prossimità della stazione e al rione Madonna dei Martiri.
Le indagini puntano ad individuare anche gli altri componenti della banda fino ad arrivare ai vertici. Intanto, sempre i carabinieri, hanno denunciato a piede libero, per ricettazione, un quarantenne, trovato in possesso di oggetti rubati dall’interno di un antiquario situato all’angolo tra piazza Vittorio Emanuele e via Sigismondo. L’uomo è stato fermato con un sacco contente la refurtiva, poi restituita al proprietario. Determinate, ora, sarà la collaborazione fornita da eventuali testimoni e di persone rimaste vittime della banda.
Secondo i carabinieri sono in molti ad aver visto la banda in azione e a non aver denunciato nulla per paura di ritorsioni. Perfino per il furto al negozio dell’antiquario, durato almeno tre ore, dall’1 alle 4 del mattino, e, per il quale sono state utilizzate mazzole, nessuno pare abbia sentito nulla. Difficile a credersi. Le indagini sono coordinate dal capitano Vito Ingrosso.
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