Tutti i soldi ai politici del faccendiere e quelle 174 gare vinte in 10 anni

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di FABIO TONACCI E MARIA ELENA VINCENZI – www.repubblica.it

L’uomo che oggi è accusato di mafia ha ottenuto da Roma, negli ultimi dieci anni, 174 appalti. Nelle casse della rete di cooperative riconducibili a Salvatore Buzzi, il braccio imprenditoriale di Carminati, sono finiti qualcosa come 34 milioni di euro direttamente dalle casse del Campidoglio. Senza considerare, dunque, quelli sotto inchiesta della municipalizzata Ama.

Un tesoretto che poi il “compagno B.” non ha spartito solo con Carminati, il capo di Mafia Capitale. Perché tutta questa fortuna, in un modo o nell’altro, ha avuto un prezzo. Nella lunga informativa dei carabinieri del Ros, allegata agli atti dell’inchiesta dei pm Cascini, Ielo e Tescaroli, vengono ricostruiti i denari che Buzzi ha consegnato alla politica. Tutti. Quelli in chiaro, cioè i versamenti alle fondazioni di Gianni Alemanno, di Ignazio Marino, di Emma Bonino, di assessori e candidati promettenti. E quelli in nero, le mazzette.

I SOLDI ALLE FONDAZIONI
Inizialmente non è poi così generoso, Salvatore Buzzi. Nel 2010 gli investigatori rintracciano solo due bonifici: uno da 2.500 euro a tale Pietro Pennacchi (non è specificato di chi sia il mandatario elettorale) e uno da 10.000 euro che la sua coop 29 giugno versa al comitato di Emma Bonino. I soldi arrivano il 15 febbraio, un mese dopo che lei ha annunciato la candidatura alla poltrona di governatore del Lazio. Nel 2012 le cose cominciano a farsi interessanti. Secondo il Ros quello è il periodo in cui Carminati entra in campo. “Tali realtà imprenditoriali – si legge nell’informativa almeno a partire dal 2012 hanno subìto la progressiva infiltrazione/associazione occulta del sodalizio di Carminati”. Il sindaco Alemanno, in quel momento, è il cavallo su cui puntare. In dodici mesi, Eriches 29, Sarim immobiliare e Formula Sociale 392 girano alla sua fondazione Nuova Italia 68.500 euro.

LA CAMPAGNA DEL 2013
È quando il guercio annusa che l’aria sta cambiando che i bonifici diventano frenetici e gli obiettivi si allargano. Le elezioni sono a maggio, da una parte il sindaco uscente (ora indagato per associazione mafiosa) che rischia di non essere confermato, dall’altra Ignazio Marino per il Pd. Nei due mesi precedenti al voto, Buzzi si scatena con 13 versamenti per contributi: due intestati a Marino da 20.000 e da 10.000 euro, due a Daniele Ozzimo del Pd (è l’assessore alla Casa che si è dimesso dopo gli arresti) da 10.000, uno all’attuale vice sindaco Luigi Nieri da 5.000 euro, uno da 15.000 ad Alemanno e uno da 20.000 al Comitato Elettorale Roma 2013. Non lascia indietro nessuno, nel Pd romano che sta per vincere le elezioni: fa versare dalle sue Coop 5.000 euro per sostenere Sabrina Alfonsi (presidente del municipio Centro Storico, Pd), 1.000 per Francesco D’Ausilio (ex capogruppo del Pd in Campidoglio), 5.000 per Erica Battaglia (presidente della Commissione politiche sociali) e 4.200 per Emiliano Sciascia (presidente IV municipio). Contributi su cui i carabinieri, nell’informativa di 1700 pagine, non annotano niente, lasciando intuire che siano stati regolarmente registrati dai Comitati.

LA GALASSIA DEGLI APPALTI
Ora che il Campidoglio, a bubbone ormai scoppiato, ha sospeso “per autotutela” tutte le gare in corso per i servizi del verde, provoca una certa inquietudine quella sfilza di appalti vinti con il comune di Roma dalla rete di Buzzi (siede nei cda o nei collegi di 18 società tra coop e consorzi) fino a oggi, nei settori della cooperazione, della spazzatura, della pulizia urbana, dell’accoglienza dei migranti. Con Rutelli sindaco ne ottenne appena 11, poi con Veltroni 66 per un totale di 6,1 milioni di euro, fino ad arrivare al boom guarda caso – sotto il mandato di Alemanno: 97 appalti, quasi dieci milioni di euro. In totale fanno 174 lotti in dieci anni. A cui però si devono aggiungere, nel biennio 2012-2014, le commesse milionarie ottenute dall’Ama di Franco Panzironi, dalla Eur Spa di Riccardo Mancini (ne è segnalata una da 18 milioni di euro vinta dalla cooperativa 29 giugno il 19 giugno 2012) e il mini lotto da 456.000 euro con la Asl Roma A. E ancora, tutti i lavori ottenuti nella cintura di comuni attorno alla Capitale: Ciampino, Morlupo, Anguillara Sabazia, San Felice Circeo.

Una parabola crescente, irresistibile. “Nel 1996 cominciammo con i rifiuti e non abbiamo più smesso – ricorda Buzzi alla moglie Alessandra Garrone, il 17 novembre 2013 – cominciammo il 29 giugno… pensa… a Palombara e Zagarolo insieme, poi nel 1999 viene Formula Sociale, nel 2003 Eriches.. aah, i barboni li abbiamo incominciati a fà nel 2000”. Un successo che lui, il Compagno B., sintetizza così: “Da due… a cinquantasei. De che stamo a parlà ? “. Due i milioni di euro che fatturava nel 1996, diventati 56 milioni nel 2013.

IL CENCELLI DELLE COOP
In una intercettazione sembra poi materializzarsi una sorta di manuale Cencelli “versione coop”. Buzzi sta discutendo con Carlo Guarany, un suo collaboratore, riguardo al bando sulla manutenzione delle aree verdi pubblicato il 21 maggio 2014. “Carlo… ti rispiego la storia… allora io con questa gara sto monitorando passo passo D’Ausilio e Figurelli (Franco, il segretario di Mirko Coratti presidente dimissionario dell’Assemblea capitolina, ndr)… si fidano di noi. Quindi la cosa è 10 lotti… 10 lotti non si sa quali… uno se lo riservano loro, lo danno a una cooperativa che non è aderente a nessuna delle 3 organizzazioni, per gli altri 9 ce li dividiamo secondo le nostre proporzioni, 50 Lega (Legacoop, ndr), 35 Coop (Confcooperative, ndr) e 15 Agci”

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