I festini in veranda con vista sul porto di Molfetta

(n.d.r.) “Sarebbe interessante conoscere l’autore di questa foto scattata sulla stessa veranda che si affaccia sul porto di Molfetta, frequentata da magistrati e avvocati del foro di Trani, nello stesso periodo della frequentazione tra il PM e l’avvocato che finge di  “leccarle” il piede”.
 

Trani, il Csm boccia la pm per la foto con l’avvocato

Non avrebbe dimostrato di avere i prerequisiti necessari per esercitare la funzione di magistrato – indipendenza, imparzialità ed equilibriola pm di Trani Simona Merra, a cui il Consiglio superiore della magistratura ha negato la promozione in virtù della mancata astensione da un’inchiesta in cui era coinvolto un avvocato con cui aveva un rapporto di frequentazione.
La foto del bacio del piede, da parte dell’avvocato Leonardo De Cesare (difensore del capostazione indagato per la strage dei treni del 2016), alla fine, le è costata cara, perché dopo la sanzione disciplinare della censura è arrivato anche il no del Plenum alla seconda valutazione di professionalità. « Ha violato il principio di astensione rispetto a un avvocato con cui aveva un rapporto confidenziale e non ha capito la gravità del suo comportamento », ha scritto la IV commissione del Csm nella proposta di delibera con parere negativo, firmata dai consiglieri Alessandra Dal Moro di Magistratura democratica, Stefano Cavanna consigliere laico in quota Lega e Alberto Maria Benedetti, laico del M5S.
La proposta positiva era invece sostenuta da Paola Braggion di Magistratura indipendente, dall’autonomo Nino Di Matteo e da Concetta Grillo di Unicost. La prima proposta ha ottenuto 12 voti in Plenum, la seconda 11, spaccando di fatto il Consiglio. Il no alla promozione è stato votato anche ad giudice barese Giovanni Zaccaro e dal presidente della Cassazione Pietro Curzio, anche lui di Bari.
Del resto, la magistratura pugliese non era stata tenera con Simona Merra già quando era scoppiato lo scandalo nell’estate 2016, considerato che proprio la Procura generale di Bari aveva inviato la segnalazione al Csm. E neppure dopo, quando il Consiglio giudiziario aveva dovuto fornire un parere sulla valutazione di professionalità.
In particolare, era stato evidenziato che la pm non si era astenuta dal procedimento neppure dopo che erano state rese pubbliche le sue foto con l’avvocato (non solo quella del bacio del piede ma anche una in cui la prendeva in braccio e una in cui l’abbracciava) e che aveva lasciato solo dopo le insistenze dell’allora procuratore di Trani. Molto negativamente erano state valutate le dichiarazioni pubbliche della magistrata, dopo che i parenti delle vittime avevano palesato il loro sdegno. « Mi auguro che da oggi finiscano questi pettegolezzi infondati, questo fastidioso chiacchiericcio da mercato » , aveva detto in prima battuta a un giornale nazionale. E poi, dopo aver formalizzato l’astensione: « Spero che almeno i familiari delle vittime siano contenti».
Dichiarazioni inopportune – secondo il Consiglio giudiziario – tendenti a sminuire le legittime preoccupazioni di parenti delle persone decedute. Con la mancata astensione e le successive esternazioni, Simona Merra avrebbe « compromesso l’immagine di indipendenza, imparzialità ed equilibrio che la collettività richiede alla figura del magistrato è scritto nel parere dell’organo di autogoverno locale – ha ignorato il dovere di essere imparziale, ha mostrato mancanza di equilibrio, ha reagito rilasciando dichiarazioni offensive e irrispettose».
La pm ha replicato in quarta commissione del 17 novembre, spiegando che la frequentazione con l’avvocato risaliva agli anni tra il 2012 e il 2014 e che era praticamente finita in quell’estate 2016.
Ha inoltre chiarito di avere parlato del suo rapporto con il legale sia con il procuratore di Trani dell’epoca che con i colleghi del pool che si occupava della vicenda. Il procuratore facente funzioni Francesco Giannella, però, aveva già spiegato al Consiglio superiore che aveva dovuto più volte invitare Merra all’astensione mentre gli ex colleghi Silvia Curione e Michele Ruggiero (sentiti sempre dal Consiglio) avevano confermato l’esistenza di foto che dimostravano un rapporto di confidenza tra Merra e De Cesare.
 

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