Il gup del Tribunale di Bari Marco Galesi ha condannato 16 imputati a pene comprese tra i 13 anni e i 16 mesi di reclusione al termine del processo con rito abbreviato su un presunto narcotraffico transnazionale tra l’Albania e la Puglia. I fatti contestati nell’inchiesta “Kulmi” della Dia italiana e della Polizia albanese, con il contributo di Interpol, Criminalpol ed Eurojust e il coordinamento congiunto di magistrati antimafia di Bari e Tirana, risalgono agli anni 2017-2018.
Gli inquirenti hanno documentato che la Puglia costituiva la principale base logistica delle organizzazioni criminali albanesi per smerciare sostanze stupefacenti in tutto il territorio italiano. Nei due anni di indagini sono state sequestrate più di tre tonnellate e mezzo di droga del valore di oltre 40 milioni di euro per un totale di circa 7 milioni di dosi, che venivano trasportate dalle coste albanesi a quelle adriatiche a bordo di gommoni oceanici e, via terra, su camper turistici.
Dei 16 condannati, 4 sono pregiudicati italiani e 12 sono narcotrafficanti albanesi, per i quali il giudice ha anche ordinato l’espulsione a pena espiata. L’indagine un anno fa ha portato a 37 arresti eseguiti nei due Paesi e al sequestro di beni del valore di 4 milioni di euro, tra i quali una fabbrica di caffè a Valona. L’inchiesta aveva accertato anche la complicità di un carabiniere, Giuliano Pasquale (in servizio presso la Stazione dei Carabinieri di Molfetta), già condannato con il rito ordinario a 4 anni e 6 mesi di reclusione, accusato di aver aiutato i narcotrafficanti a fabbricare documenti falsi, informandoli anche delle indagini in corso a loro carico. Altri 21 imputati sono tuttora a processo.
fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it
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