Traffico di droga con Albania, arresti e sequestri a Bari, Mola di Bari, Polignano a Mare, Cellamare, Molfetta, Bisceglie

Bari, arresti e sequestri nella città vecchia per traffico di droga con Albania

Sgominato a Bari un traffico di armi e droga gestito da una organizzazione criminale italo-albanese. All’alba i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Bari nei confronti di 20 persone (10 in carcere, 5 ai domiciliari e altrettanti obblighi di dimora) a Bari, Mola di Bari, Polignano a Mare, Cellamare, Molfetta, Bisceglie e anche nelle province di Brindisi e Lecce. Sequestrati beni per oltre un milione di euro e quasi 6 tonnellate di marijuana.

Gli arresti sono l’epilogo di una lunga e complessa indagine svolta dal dicembre 2015 al febbraio 2017 dagli specialisti del Goa nei confronti di un’organizzazione criminale composta da italiani – tra cui personaggi contigui al clan Strisciuglio di Bari – e albanesi, ritenuti responsabili di molteplici reati che vanno dall’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti alla produzione e detenzione di droga, alla cessione, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, al furto e alla ricettazione.

L’operazione di polizia ha visto l’impiego di più di 100 finanzieri e di 4 unità cinofile, con l’ausilio di un elicottero AW 139 del Reparto Operativo Aeronavale di Bari.
L’organizzazione criminale italo-albanese ha messo in piedi un imponente traffico di sostanze stupefacenti e di armi. I natanti utilizzati per il traffico di droga dalle coste albanesi a quelle pugliesi – gommoni transoceanici dotati di potenti motori fuoribordo – erano spesso rubati e successivamente modificati per il trasporto di grandi quantità di marijuana, rimuovendo gli arredi nautici, ampliando la capacità dei serbatoi e potenziando le motorizzazioni. Le indagini hanno consentito il sequestro di 8 gommoni utilizzati per il trasporto dello stupefacente dalle coste albanesi a quelle del litorale a sud di Bari. Al termine della fase investigativa, il gip, accogliendo la richiesta formulata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, ha emesso l’ordinanza applicativa di misure cautelari personali eseguita oggi, nonchè un decreto di sequestro preventivo.

Bari, l’operazione sveglia la città vecchia

Le indagini hanno consentito di ricostruire in la fitta rete di trafficanti internazionali di droga pugliesi ed albanesi, in grado di movimentare ingenti quantità di narcotico. Gli accertamenti, oltre a consentire il sequestro di 5,3 tonnellate di marijuana, hanno rivelato la disponibilità di armi (comuni e da guerra), da parte degli stessi membri dell’organizzazione: infatti, sono state sequestrate 10 pistole semiautomatiche e 2 fucili mitragliatori kalashnikov.

Non si esclude che le armi sequestrate potessero servire ad affermare e consolidare la propria egemonia criminale nel territorio barese, in cui operano gruppi delinquenziali spesso frammentati, in conflitto tra loro per la spartizione delle zone in cui esercitare le proprie attività illecite, tra cui spicca il traffico di marijuana proveniente dalla sponda opposta dell’Adriatico. Sequestrati beni per oltre un milione di euro, consistenti in 6 immobili e 27 rapporti finanziari.

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo in carcere, il boss albanese Kristo Dhimitraq Janku, detto ‘Lo zio’, 50 anni; Giuseppe Vispo (U’ Leng), 36 anni, Piero Volpe, 38 anni, Michele Volpe, 41 anni, Alessandro Volpe (Fafuec), 36 anni, Francesco Strisciuglio (Piripicchio), 43 anni, Francesco Tisti (Ciccillo), 41 anni, Lorenzo Pezzolla (Enzuccio), 54 anni, e Antonio Antelmi, 33 anni.

Arrestato anche Antonio Prudentino, 43 anni, di Ostuni, figlio del boss brindisino Francesco Prudentino, ‘Ciccio la busta’, ritenuto una ‘primula rossa’ del contrabbando di sigarette, oggi 70enne. In particolare, Prudentino jr risponde del traffico dei due fucili d’assalto mitragliatori AK47, kalashnikov muniti di tre caricatori e relative munizioni. Posti ai domiciliari B.S (richiesta del diritto all’oblio), Vito Modesto Colella, Vincenzo Lobuono (U’ Curt), Giuseppe Ruggiero (Rivera) e Raffaele Grosso (Frank). Obbligo di dimora infine per Cosimo Ciampi, Alessio Ventrella, Giacomo Palmisano, Sebastiano Acquaviva e Domenico Remini.

fonte: bari.repubblica.it

I nomi degli arrestati posti alla misura restrittiva in carcere:

JANKU Kristo Dhimitraq (alias JANKU Kristo, GJONXHA Ilirian, HELMI Harrilla, Lo Zio considerato boss albanese);

VISPO Giuseppe (alias U’Leng);

VOLPE Piero;

VOLPE Michele;

VOLPE Alessandro (alias Fafuec);

STRISCIUGLIO Francesco (alias Piripicchio);

TISTI Francesco (alias Ciccillo);

PEZZOLLA Lorenzo (alias Enzuccio);

ANTELMI Antonio;

– PRUDENTINO Antonio di Ostuni (BR), figlio del noto boss brindisino Francesco Prudentino, (alias “Ciccio la busta).

 

I nomi degli arrestati posti alla misura restrittiva degli arresti domiciliari:

B. S. (richiesta del diritto all’oblio);

COLELLA Vito Modesto;

LOBUONO Vincenzo (alias U’Curt);

RUGGIERO Giuseppe (alias Rivera);

GROSSO Raffaele (alias Frank).

 

I nomi degli arrestati posti alla misura restrittiva dell’obbligo di dimora:

CIAMPI Cosimo (alias Mimmo);

VENTRELLA Alessio;

– PALMISANO Giacomo;

ACQUAVIVA Sebastiano;

REMINI Domenico (alias Pondin).

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