Dopo oltre cinque anni dalla presentazione dell’esposto di Matteo d’Ingeo, in qualità di coordinatore pro-tempore del Movimento Civico “Liberatorio Politico”, sui presunti abusi edilizi eseguiti sull’immobile sito in via Arco Chiesa Vecchia n.19, stamattina si svolgerà presso il Tribunale di Trani l’udienza preliminare in relazione al procedimento penale nei confronti di Nanna Annalisa, nella sua qualità di proprietaria dell’immobile e Iacobellis Domenico, nella sua qualità di Progettista e Direttore dei Lavori.
Entrambi imputati del reato «di cui agli artt. 110 – 81 – 48 – 479 – 61 n. 2 c.p., art. 181 del D. Lgs. 22/01/2004, n. 42, per aver, in concorso fra loro, ognuno nelle rispettive qualità, in esecuzione di un disegno criminoso, mediante artifizi e dichiarazioni mendaci, nonché atti amministrativi abilitativi di parte (DIA del 24/07/2009 n. 198/2009, DIA del 3/03/2010 n. 221/10, Relazione Ing. Pietro Ciammarrusti del 25/10/2010 inviata alla Soprintendenza avente prot. 10091 del 26/10/2010) occultato l’esistenza del vincolo paesaggistico di cui al D.M. 12/12/1967.
Tali attività hanno indotto, sul falso presupposto rappresentato, la Soprintendenza di Bari ad assentire le attività edilizie in assenza di nulla osta paesaggistico (atto necessario e presupposto per la verifica delle condizioni per effettuare interventi edilizi) nei pareri di conformità (n. 5067 del 18/07/2007, n. 3199 del 29/05/2008, n. 10665 del 11/11/2010 e n. 11464 del 29/11/2010), approvando l’esecuzione di opere di modifica di sagoma, nuove volumetrie e di destinazione d’uso del piano copertura relativo all’immobile sito in Molfetta alla via Arco Chiesa Vecchia n. 19.
Inoltre alteravano lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore dell’edificio e dell’intera quinta muraria, non consentendo agli uffici preposti alla tutela del vincolo paesaggistico di valutare la rilevanza dell’intervento prospettato rispetto al contesto generale dove era allocato l’edificio (in confine con le mura del Duomo di Molfetta) mancando ogni valutazione sulla tutela dell’aspetto paesaggistico incidente sull’ambito e/o valore storico dell’area e del profilo edilizio dell’intera zona sottoposta a tutela, e così con tale falsa eseguivano in mancanza dei provvedimenti abilitativi un intervento edilizio abusivo e insanabile.
Persone offese dal reato: d’Ingeo Matteo, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Sopraintendenza ai Beni Culturali c/o l’Avvocatura di Stato Bari e il Comune di Molfetta nella persona del Sindaco pro-tempore.