Tangenti al capo della Protezione civile in Puglia, al setaccio anche grandi eventi e sponsorizzazioni nel “sistema Lerario”

La “ Settimana dei cattolici” a Taranto finanziata con 400mila euro. L’ex capo della Protezione civile ha chiesto di poter lasciare il carcerefonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Non solo l’emergenza Covid, ma anche i grandi eventi: nella “galassia Lerario” ci sono state decine di affidamenti, gare saltate, sponsorizzazioni che da mesi sono al vaglio della guardia di finanza. Nel mare magnum degli atti che portano la firma dell’ex capo della Protezione civile, in carcere per corruzione dal 23 dicembre (e pronto a chiedere la revoca della misura al Riesame e al gip), ce ne sono alcuni piuttosto singolari.

Come l’organizzazione della “Settimana sociale dei cattolici italiani“, tenuta a Taranto dal 22 ottobre e per la quale la Regione ha messo a disposizione 400mila euro. Il giorno prima che la convention iniziasse – il 21 ottobre – la giunta regionale ha deliberato il prelevamento della cifra dal fondo di riserva per le spese impreviste del Bilancio. I 400mila euro sono stati quindi trasferiti al Teatro pubblico pugliese, struttura – era spiegato nell’atto dirigenziale di riferimento – che “ha tra le sue finalità istituzionali anche la promozione degli attrattori culturali, quali per esempio le attività di cultura interreligiosa ed extranazionale, quale può essere appunto la Settimana sociale dei cattolici italiani ” .

Il Teatro pubblico, in sostanza, è stato individuato dalla Regione come il soggetto attuatore dell’accordo di cooperazione finalizzato all’organizzazione dell’evento. Del resto – era chiarito nello stesso atto a firma di Lerario – fra le attività della Protezione civile ci sono anche quelle “funzionali ad assicurare l’ordinata realizzazione dei grandi eventi di particolare rilevanza” . Per altri grandi eventi del passato, la Sezione si era già avvalsa “della collaborazione del Teatro pubblico per le attività di supporto logistico-organizzativo“.

Da qui la volontà di ripetere l’esperienza positiva e la firma sotto a quello stanziamento di 400mila euro che Lerario ha messo a fine novembre, durante quelle che non poteva immaginare fossero le sue ultime settimane alla guida della Protezione civile. In quegli stessi giorni il dirigente ha dato anche il via libera all’aggiudicazione del servizio di supporto sanitario per l’effettuazione dei tamponi in alcune postazioni dell’Asl Bari alla cooperativa sociale Aliante. In particolare il servizio riguardava le postazioni ad Acquaviva, Sammichele, Monopoli, Grumo, Altamura, Gravina e Santeramo, da ottobre scorso e fino a dicembre. Il supporto di personale sanitario e amministrativo formato era stato chiesto dalla Asl già a settembre, in considerazione della ripresa dei contagi e della carenza di personale specializzato nell’effettuare i tamponi rispetto alle necessità.

La cooperativa Aliante aveva quindi manifestato la proprio disponibilità a effettuare quel servizio e trasmesso la stima dei costi previsti: 400mila euro fino a dicembre, con fornitura di dispositivi di protezione individuale a carico della Regione. L’offerta è stata ritenuta congrua e l’appalto affidato senza battere ciglio, “considerata la necessità e l’urgenza di garantire il servizio” . Anche su quell’atto potrebbero concentrarsi le verifiche dei dirigenti regionali – Nicola Lopane e Roberto Venneri – che sono stati incaricati dal governatore Michele Emiliano di spulciare gare e affidamenti fatti da Lerario e scoprire se siano stati tutti regolari.

L’ex capo della Protezione civile tramite il suo avvocato, Michele Laforgia – ha presentato al tribunale del riesame la richiesta di annullamento dell’ordinanza cautelare. Dopo le preannunciate dimissioni da dirigente regionale, nei prossimi giorni, sarà presentata anche alla gip Anna Perrelli l’istanza per la revoca della misura cautelare.

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