A Lecce gli investigatori hanno acquisito l’elenco di 19 lavoratori che hanno da poco concluso l’esperienza nella Sanitaservice e sono stati assunti come operatori socio-sanitari alla Asl. L’attenzione sulle aziende sanitarie e le loro società in house, però, è alta anche nelle altre province – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
Assunzioni effettuate in piena campagna elettorale, con contratti a tempo determinato che preludono alla stabilizzazione, finiscono al centro degli accertamenti della Guardia di finanza. Accade a Lecce, dove gli investigatori hanno acquisito l’elenco di 19 lavoratori che hanno da poco concluso l’esperienza nella Sanitaservice e sono stati assunti come operatori socio-sanitari alla Asl. L’attenzione sulle aziende sanitarie e le loro società in house, però, è alta anche nelle altre province, considerato che il mondo sanitario è sempre stato un grande bacino elettorale a cui, negli anni, hanno attinto politici degli opposti schieramenti. E anche questa campagna per le politiche del 25 settembre non sembra fare eccezione.
Le Sanitaservice sono finite al centro di accertamenti giudiziari già da tempo, alcuni dei quali (a Lecce) in parte sfociati in arresti e altri ancora in corso. Non a caso la giunta regionale a luglio ha stoppato tutte le assunzioni, escluse quelle per l’internalizzazione del servizio 118, con una mossa che ha fatto infuriare lavoratori e sindacati. E che probabilmente ha spiazzato anche qualche politico, che sperava di sostenere la propria caccia al voto anche con le promesse di stabilizzazione. Proprio i criteri con cui sono state effettuate le stabilizzazioni negli anni, del resto, sono finiti al centro degli accertamenti che sta svolgendo il Nirs (il Nucleo ispettivo regionale sanitario) su delega della giunta e dai quali sta emergendo che molte persone che erano state assunte dalle società in house per le pulizie poi sono transitate come amministrativi nelle aziende sanitarie.
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Sul punto sono arrivate dettagliate segnalazioni anche da alcuni sindacalisti, che si sono aggiunte alla documentazione acquisita dagli ispettori nelle Sanitaservice di Bari, Bat, Brindisi e Lecce. Nel capoluogo salentino le ultime assunzioni sono state effettuate a inizio settembre dalla Asl, che sta assorbendo alcune decine di lavoratori che prima erano operatori socio-sanitari della Asl, poi sono stati contrattualizzati come pulitori da Sanitaservice e a luglio hanno concluso il rapporto con tale società. Nell’azienda sanitaria sono entrati tramite contratti a tempo determinato, per coprire assenze dovute a malattie, maternità e congedi. Ma — stando a quanto aveva spiegato pochi giorni fa il commissario Stefano Rossi (subentrato al direttore generale Rodolfo Rollo, coinvolto in un’inchiesta penale), l’iter è assolutamente rispettoso delle regole. Il diktat della Regione riguarda soltanto le Sanitaservice e non le aziende sanitarie, che sono libere di assumere anche a pochi giorni dalle elezioni.
Le esigenze di funzionamento degli ospedali, del resto, non si fermano di fronte alla campagna elettorale e proprio per questo, aveva chiarito Rossi, l’azienda salentina aveva avuto bisogno di reclutare nuovi operatori socio-sanitari. Se sia stato fatto correttamente saranno gli accertamenti a dirlo, sia quelli penali — in corso anche a Bari — sia quelli amministrativi. Dalle prime verifiche del Nirs sta emergendo che in tutte le province ci sono stati molti casi di pulitori poi diventati oss e anche di passaggio dalle società