Racket, il Comune di Bari nega il box del mercato al venditore che impose il pizzo sulle buste

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fonte: http://bari.repubblica.it – di FRANCESCA RUSSI

Non paga le quote per il box al mercato e gli chiudono il locale destinato alla vendita. A poco serve saldare interamente il debito per ritornare in regola. Dal Comune di Bari arriva un secco rifiuto: quel box non deve riaprire. È un provvedimento di non revoca della chiusura quello appena notificato a Giovanni Sedicina, titolare di una rivendita di prodotti per la casa nel mercato rionale di Santa Scolastica a Carrassi. Alla base della decisione adottata da Palazzo di Città c’è la nota inviata dalla procura di Bari alla ripartizione Sviluppo economico in cui si segnala il procedimento penale a carico di Sedicina, arrestato a febbraio scorso per estorsioni.

L’uomo, 34 anni, ritenuto dagli investigatori vicino al clan Diomede, è accusato di aver chiesto il pizzo ai commercianti del mercato: avrebbe imposto l’acquisto delle sue buste di plastica. Ed è proprio per questo che il Comune vuole bloccare la riapertura del box nonostante Sedicina abbia saldato la morosità. Un pagamento, peraltro, a differenza di tanti altri esercenti morosi che hanno chiesto di poter rateizzare il debito, avvenuto in una sola soluzione.

A disporre la linea dura, come già fatto con il concerto a Pane e Pomodoro del nipote di Savinuccio, il cantante Tommy Parisi, è stato il sindaco Antonio Decaro. Il primo cittadino nei mesi scorsi, immediatamente prima dell’operazione di polizia di febbraio, si era presentato al mercato di Santa Scolastica per un volantinaggio antiracket con le associazioni che potesse incoraggiare i commercianti a denunciare le estorsioni subite. Decaro aveva fatto una lunga passeggiata tra i 250 box della struttura a seguito delle segnalazioni di anomalie provenienti proprio da quel mercato. “Denunciate” era stato il suo invito. Poche settimane dopo la polizia aveva arrestato cinque persone, tra cui proprio Sedicina, con l’accusa di estorsione ai danni dei mercatali.

Il 34enne era stato arrestato ma il suo box era rimasto aperto. Fino a quando il Comune non ha imposto la chiusura a tutti i morosi tra cui anche il box di detersivi. Sedicina, pur sottoposto alla misura cautelare (è agli arresti domiciliari), si è affrettato a pagare tutto per garantire il prosieguo dell’attività affidata ad altri ma la ripartizione Sviluppo economico, dopo aver ricevuto la comunicazione della procura di Bari, ha respinto la procedura di riapertura al mittente. Un segnale quello inviato dall’amministrazione comunale e destinato agli operatori: della serie, qui le cose non ritornano come prima. Per un paio di mesi almeno l’attività sarà bloccata. È molto probabile, infatti, che il titolare della licenza faccia ricorso alla giustizia amministrativa e, nonostante il parere della procura, abbia ragione ma, intanto, per ora il box rimane chiuso. Il messaggio mandato è chiaro: qui è il Comune e non la criminalità che comanda.

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