di GIULIANO FOSCHINI – bari.repubblica.it
L’assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini, ha chiesto una relazione immediata ai suoi uffici: «Ho visto le foto pubblicate da Repubblica: voglio capire se davvero quelle sono carrozze degli anni ‘60 e come sia possibile che viaggino ancora, in quelle condizioni, sui binari pugliesi».
La Regione apre un nuovo dossier sulle Ferrovie Sud est dopo la denuncia dei pendolari che hanno raccontato come, negli ultimi mesi, siano tornate a viaggiare sui binari del Salento le littorine costruite negli anni ‘60. Sedili rattoppati, escrementi ovunque, finestrini rotti: i turisti che hanno affollato le spiagge pugliesi quest’estate sono stati costretti a viaggiare in queste condizioni.
«Devono darci delle risposte. E siamo pronti a prendere dei provvedimenti» insiste Giannini che, sin dal suo precedente incarico nella giunta Vendola, non è mai stato tenero nei confronti delle Sud est. Ha raccolto le denunce dei pendolari, chiesto garanzie per i mille e 200 dipendenti e nello stesso tempo un servizio dignitoso per i passeggeri.
L’ex governatore chiese ufficialmente, visto anche il bilancio disastroso che a oggi parla di un rosso superiore ai 250 milioni, un cambio del management al Ministero dei trasporti che è unico azionista della società. Ricevendo, però, in cambio un no, tant’è che Luigi Fiorillo è stato di recente confermato dal governo Renzi alla guida della società.
Questo, nonostante le inchieste giudiziarie che in questi mesi hanno travolto le Sud est da Bari a Firenze: c’è l’acquisto dei treni dalla Polonia, secondo l’accusa al doppio del prezzo. Il sistema di consulenze al centro dell’indagine “Grandi appalti” e anche l’infinito elenco di piacere ai politici e ai sindacalisti che, per caso, hanno visto lavorare parenti, amici o loro direttamente (è il caso di alcuni rappresentanti dei lavoatori) nella società. Tutto questo, a scapito del servizio.
Nonostante infatti la spesa da 24 milioni, mentre sulle linee viaggiano le littorine, i treni, nuovi, sono abbandonati sui binari morti dello scalo delle Sud est a Bari. Sono lì dove sa anche la Guardia di finanza che, nel delicato fascicolo di inchiesta, ha da tempo già inserito tutta la parte che non riguarda soltanto l’acquisto dei nuovi treni ma anche il loro utilizzo: sembrerebbe che i treni d’oro non possano in realtà viaggiare in molte tratte della rete.
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