Puglia, razzia di olive e uva nelle campagne: Coldiretti annuncia le ronde. “Danni per 300 milioni”

Centinaia di quintali di olive e uva da tavola “volatilizzati” nella notte in Puglia ad opera dei predoni delle campagne, con un boom di fenomeni criminali da oltre 300 milioni di euro di danni stimati in un anno.
Coldiretti Puglia torna a denunciare il clima da far west nelle campagne e annuncia che in queste ore sta raccogliendo le ennesime segnalazioni di furti soprattutto nelle province di Bari e Bat, di olive e uva da tavola. Particolarmente complite le campagne di Bitonto, Andria, Rutigliano e Palo del Colle.

“Con la campagna olivicola appena iniziata – scrive in una nota Coldiretti – avevamo messo in conto di dover subire per l’ennesimo anno consecutivo l’assalto di bande ben organizzate che in 2-3 minuti riescono a portare via oltre 30 chili di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di ladri trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta”.

Per questo motivo annuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia “gli agricoltori sono costretti a organizzarsi in ronde notturne e diurne”. Muraglia, inoltre, ha chiesto ai prefetti di tutta la Puglia e al presidente della Regione, Michele Emiliano, la convocazione urgente di un incontro per circoscrivere le aree a maggior rischio e organizzare controlli delle forze dell’ordine più massicci e mirati.

“Da replicare – spiega Muraglia – il modello utilizzato lo scorso anno, quando a seguito di incontri con il prefetto della Bat e con il comandante della Compagnia dei carabinieri di Trani, fu organizzato un presidio capillare dei militari soprattutto nelle campagne ubicate sul lato mare, area dove i fenomeni erano più intensi, con ottimi risultati”

I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la “porta di ingresso principale della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale”, conclude Coldiretti Puglia.

fonte: bari.repubblica.it

 

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