Pino Amato ordinava la soppressione delle multe o la loro riduzione.

Consiglio Comunale(6)
Continua l'approfondimento della fabbrica del consenso elettorale a Molfetta attraverso le intercettazioni telefoniche e gli atti giudiziari nel processo che ha condannato Pino Amato, in primo grado, a tre anni di reclusione. Augurando al sig. Amato la piena assoluzione, nel processo d'appello, ci interessa conoscere e approfondire il "sistema" che crea consenso oggi in politica. Il nostro giudizio su questo sistema sarà sempre severo al di là delle sentenze definitive.

Terza Puntata

GLI ELEMENTI DI PROVA RELATIVI AL REATO CONTINUATO DI CUI AL CAPO A)-3 E DI CUI AL CAPO L)

Si richiamano gli elementi di prova evidenziati in ordine al reato di cui al capo A)-2, i quali riscontrano le dichiarazioni di accusa dell’AMATO fatte dal ten. Vincenzo Zaza della Polizia Municipale di Molfetta all’udienza del 4.11.2008, il quale Zaza, come si è visto, nel corso dell’interrogatorio di garanzia sostenuto dinanzi al G.I.P. il 6.12.2005 dopo avere subito l’applicazione della misura interdittiva di cui all’art. 289 c.p.p., consegnò agli inquirenti i preavvisi di accertamento indicati nel capo d’accusa in commento, riferendo che quelli gli erano stati consegnati dall’AMATO, tramite l’impiegata del suo ufficio Porta A., con richiesta di soppressione dei relativi atti amministrativi ovvero per la indebita riduzione delle sanzioni amministrative irrogate.
In quella stessa sede vennero contestati allo Zaza gli ulteriori elementi di prova a carico indicati nella nota 5.12.2005 della D.I.G.O.S. della Questura di Bari costituiti dal rinvenimento nell’ufficio del ten. Zaza di ulteriori due blocchetti di ricevute di cassa (quello contrassegnato dai nn. 4011 e 39/04-bis rilasciato il 12.4.2005, e quello contrassegnato dai nn. 4019 e 47/05 rilasciato il 7.5.2005) e dalla circostanza che erano stati consegnati dallo Zaza soltanto n. 80 bollettari a fronte dei n. 89 che, dalla consultazione dell’apposito registro acquisito in copia, risultavano rilasciati nell’anno 2005.
 
Significativa e di riscontro si presenta, inoltre, la circostanza che due processi verbali di accertamento, come si evince dal capo di provvisoria imputazione in commento, interessano il consigliere comunale di Forza Italia Giacomo Spadavecchia[1] e il fratello dell’ex assessore odierno imputato, Amato Emilio.
 
Sul punto ha deposto l’ispettore Giuseppe Sallustio della DIGOS di Bari, ascoltato dal Tribunale all’udienza dibattimentale del 14.10.2008:

PUBBLICO MINISTERO: Nel decreto che dispone il giudizio vengono indicati al capo A3) i nominativi di alcune persone. Io glieli leggo, se lei mi sa dire qualcosa sulla loro qualità, persona per persona, oppure no se non è informato o se non ha svolto indagini sul punto. Nel capo A3) si fa riferimento al legale rappresentante della Tecn Edil, tale Spadavecchia Giacomo. Ha accertato l’identità di questa persona?
TESTE: Spadavecchia Giacomo era un Consigliere Comunale eletto nelle liste di Forza Italia, allora nello stesso partito di Amato Giuseppe; attualmente ricopre anche la carica di assessore al Comune di Molfetta sempre nella stessa formazione politica.
PUBBLICO MINISTERO: Lo Spadavecchia è la persona interessata quale legale rappresentante della Tecn Edil di quel verbale di accertamento di violazione Codice della Strada del 29 novembre 2004?
TESTE: Sì, dovrebbe essere lui.
PUBBLICO MINISTERO: E’ questa la persona della quale sta parlando?
TESTE: Sì, sì, questa qua. Anche se volevo precisare che gli accertamenti, i riscontri anagrafici relativi a questi verbali furono credo svolti direttamente dal Comando di Polizia Municipale di Molfetta. Cioè noi acquisimmo praticamente parte di questi preavvisi oppure delle note che erano state inviate dalla società di gestione che doveva praticamente ricevere il pagamento delle multe perché furono consegnati parte di questi verbali io preavvisi direttamente da Vincenzo Zaza quando fu sentito dal Gip e successivamente anche quando effettuammo delle perquisizioni presso la sua abitazione e quindi ci furono consegnate direttamente da lui parte di questi verbali. Precisamente non mi ricordo quali siano…
PUBBLICO MINISTERO: Comunque c’è il verbale di sequestro e il verbale di consegna.
TESTE: Sì, dove corrisponde un numero di questo verbali,. Poi le analisi credo furono svolte direttamente dal Comando di Polizia Municipale circa la differenza tra la sanzione applicata, il pagamento se era stato effettuato o meno o l’intestatario delle varie targhe delle autovetture.
PUBBLICO MINISTERO: Che lei sappia il verbale in questione è stato oblato oppure è stato iscritto a ruolo?
TESTE: A me risulta che il verbale non è stato oblato entro i 60 giorni e non messo a ruolo per tutto l’1 febbraio 2006.
PUBBLICO MINISTERO: Successivamente non lo sa?
TESTE: No, successivamente non lo so perché non ho fatto io questo tipo di accertamento, credo l’abbia fatto anche il consulente tecnico.
PUBBLICO MINISTERO: Nello stesso capo si parla anche di Amato Emilio, sempre capo A3), e si fa riferimento ad un processo verbale di accertamento del 3 gennaio 2005. Questo Amato Emilio è il fratello dell’imputato?
TESTE: Sì.
PUBBLICO MINISTERO: Sa dire se il verbale è stato oblato oppure messo a ruolo?
TESTE: Questo risulta che non è stato oblato entro i 60 giorni e non messo a ruolo fino all’1 febbraio 2006. Questi due primi verbali, questi di cui abbiamo parlato, furono, da una verifica che ho fatto, consegnati dal tenente Vincenzo Zaza al Gip. Fanno parte di quelli consegnati oppure acquisiti nel corso della perquisizione da noi.
PUBBLICO MINISTERO: Sempre nel capo A3) si parla di tale Palmiotto M. proprietario o comunque intestatario di un’autovettura Audi A6.
TESTE: Sì.
PUBBLICO MINISTERO: Mi pare si parli di due preavvisi di accertamento: del 22 aprile 2005 e del 4 maggio del 2005. Anche questo verbale dovrebbe essere stato sequestrato presso l’abitazione del tenente Zaza.
TESTE: Sì, presso la sua abitazione.
PUBBLICO MINISTERO: Una utenza in uso a Palmiotto M. viene intercettata in un dialogo con l’Amato nel corso delle intercettazioni?
TESTE: Sì, risulta che sia stata intercettato un dialogo con l’Amato; Amato chiamò Palmiotto Michele.
PUBBLICO MINISTERO: Ricorda per caso il numero progressivo di questa conversazione? Non vogliamo sapere il contenuto ma solo il progressivo e il numero del Rit.
TESTE: Il progressivo è il 2185, Rit 2/05.
PUBBLICO MINISTERO: Senta, in una conversazione, la 934… Chiedo scusa, non posso fare la domanda.
PRESIDENTE: Infatti la stavamo guardando sia io che l’avvocato Di Terlizzi.
PUBBLICO MINISTERO: La signora Deiudicibus A., della quale sempre si parla nel capo A3), che ruolo ha avuto in questa vicenda? E’ stata destinataria di sanzioni amministrative? Se sì, che esito hanno avuto le stesse? La prima domanda: questa Deiudicibus A. è in grado di generalizzarla? Lei l’ha generalizzata?
TESTE: Abbiamo fatto degli accertamenti ed è risultata essere una coinquilina di Giuseppe Amato. Abitava poco tempo dopo i fatti nello stesso stabile.
AVV. DI TERLIZZI: Non ho capito, qualche tempo dopo?
TESTE: No, no, no, nel corso delle indagini, cioè nel momento in cui sono state svolte le indagini era residente nello stesso stabile di Giuseppe Amato. Successivamente, non ricordo quanto tempo dopo, credo sloggiò.
PUBBLICO MINISTERO: Che età aveva più o meno?
TESTE: Era una persona anziana. Precisamente non glielo so dire però era una signora anziana.
PUBBLICO MINISTERO: Lo desumiamo dagli atti. Senta, questa Deiudicibus A. fu destinataria di un avviso di accertamento di infrazione al Codice della Strada?
TESTE: Sì, di una Ford Fiesta. Il verbale di infrazione era il 76407 del 12 aprile 2005.
PUBBLICO MINISTERO: Questo verbale fa parte di quelli che vennero consegnati al Gip il 12 dicembre?
TESTE: Sì, sì, dal tenente Zaza al Gip.
PUBBLICO MINISTERO: Ha accertato l’esito del procedimento amministrativo sanzionatorio?
TESTE: Praticamente inizialmente la sanzione amministrativa era di 71,00 euro e la detrazione di due punti dalla patente che praticamente è stata oblata con la metà dell’importo e la non detrazione dei punti sulla patente.
PUBBLICO MINISTERO: Quindi è stato ridotto? Non ho capito?
TESTE: Da 71,00 euro a 35,00 euro.
PUBBLICO MINISTERO: Ha accertato chi si occupò di ricevere il pagamento, l’oblazione nella minore somma di euro 35,00 euro?
TESTE: Dovrei far riferimento ad informazioni…
PRESIDENTE: No, se l’ha accertato oggettivamente.
TESTE: Oggettivamente nel senso che gliel’ho chiesto, mi è stato detto…
PUBBLICO MINISTERO: Va bene, non andiamo avanti. Comunque risulta operata la decurtazione dei punti sulla patente?
TESTE: No, no.
PUBBLICO MINISTERO: Inizialmente era stata comminata.
TESTE: Sì, era prevista. Credo, non sono sicuro al 100 percento però al 90 sì, si trattasse di un divieto di sosta nella zona riservata a persone disabile quindi è prevista oltre alla sanzione anche la decurtazione di due punti dalla patente.

 


[1] Il consigliere comunale di Forza Italia Giacomo Spadavecchia è la stessa persona con la quale l’AMATO intrattiene la conversazione telefonica n. 4146 in entrata il 16.3.2005 sull’utenza TIM di AMATO Giuseppe (A) n°339-1660405 (R.I.T. 2/05), relativa alle problematiche sorte in occasione del rilascio dell’autorizzazione di suolo pubblico per il Place Blanc Caffè di Molfetta, oggetto del capo A)-7-a) dell’imputazione.

Inoltre su alcune buste consegnate dal ten. Zaza si leggono delle scritture, del tutto verosimilmente di pugno dell’AMATO, ivi apposte allo scopo di ricordare allo Zaza che l’atto in questione era stato segnalato dall’assessore.
 

In particolare il ten. Vincenzo Zaza ha testimoniato all’udienza del 4.11.2008:
 
PRESIDENTE: Scusi, venga qui. Mi faccia vedere dov’è che lei trova il tratto grafico dell’Amato.
TESTE: Qui, Presidente.
PRESIDENTE: Allora: «Enzo, questa è di mio fratello»?
TESTE: Sì.
PRESIDENTE: Allora, la scritta «Enzo, questa è di mio fratello»
PUBBLICO MINISTERO: Credo che sia il foglio 956.
PRESIDENTE: Sì, foglio 956. Di cui al retro del foglio 956 è di pugno dell’assessore Amato.
PUBBLICO MINISTERO: Solo quello lei riconosce?
TESTE: Sì.
PUBBLICO MINISTERO: Presidente, vuol mostrare al teste anche il foglio 945 per cortesia, che è una fotocopia di una busta gialla.
PRESIDENTE: Sì. E questa invece?
PUBBLICO MINISTERO: Vorrei sapere dal teste se la scritta «Tenente Zaza, grazie», la riconosca come di pugno dell’Amato oppure no.
TESTE: Questo non lo posso giurare.
 
Sentito dal tribunale all’udienza del 20.1.2010, l’ex compagno di partito di AMATO Giuseppe, e cioè l’assessore in carica Giacomo Spadavecchia ha testimoniato:

AVV DI TERLIZZI – lei attualmente ricopre cariche politiche?
DICH Spadavecchia– Sì, sono assessore presso il Comune di Molfetta.
AVV DI TERLIZZI  – E prima di fare l’assessore, nell’anno 2005, aveva cariche politiche?
DICH Spadavecchia– Sì, ero consigliere comunale.
AVV DI TERLIZZI  – Lei quindi conosce il  signor Amato Giuseppe?
DICH Spadavecchia– Sì, certo.
(…)
AVV DI TERLIZZI  –  Lei è amministratore della Tecnedil srl?
DICH Spadavecchia- Sono l’amministratore.
AVV DI TERLIZZI  – Quindi l’autocarro targato BA 427813  e quello targato MO 678915  sono stati suoi o sono suoi?
DICH Spadavecchia– Adesso non le so dire se  sono ancora o sono stati edismessi.
AVV DI TERLIZZI  – Erano mezzi della Tecnoedil?
DICH Spadavecchia– Erano mezzi della Tecnedil, sì, sono mezzi come tanti altri mezzi.
AVV DI TERLIZZI – Risulta che in data 29 novembre 2004 questi autocarri sono stati contravvenzionati dal Comando di Polizia Municipale e le furono inviati, ora glieli mostro, al domicilio della Tecnedil dei verbali di accertamento della violazione; sono proprio questi, glieli mostro ora, poi le faccio la domanda.
N.d.S.: Il teste ne prende visione.
AVV DI TERLIZZI  – Questi verbali erano nel possesso del tenente Zaza. Lei sa  come sono finiti?
DICH Spadavecchia– No. Io  sono l’amministratore della società per cui… poi c’è un iter all’interno della  mia azienda dove –come dire-  le multe possono essere  state prese di chiunque o meglio dagli autisti dei mezzi. 
AVV DI TERLIZZI  – Ma questi verbali sono arrivati alla sua azienda, questi proprio.
DICH Spadavecchia– Sì.
AVV DI TERLIZZI  – sono quelli recapitati a lei.
DICH Spadavecchia-  a me? Chiedo scusa, presso la mia azienda.
AVV DI TERLIZZI  – Presso la sua azienda.
DICH Spadavecchia– Perfetto.
GIUDICE Gadaleta  –  gli stessi verbali che sono arrivati da lei, sono stati trovati nelle mani del Tenente Zaza; ha capito bene?
AVV DI TERLIZZI  – Lei sa chi, perché?
DICH Spadavecchia– No.
AVV DI TERLIZZI  – Non ha idea?
DICH Spadavecchia– No. Non ho idea.
AVV DI TERLIZZI  – Lei poi le ha pagate queste multe? 
DICH Spadavecchia– Penso di sì.
AVV DI TERLIZZI  – Quindi lei non sa spiegarsi  come queste multe, questi verbali siano arrivati dal tenente Zaza?
DICH Spadavecchia- Personalmente non so come sono arrivati.
AVV DI TERLIZZI  – Le faccio la domnanda…
DICH Spadavecchia- Se la domanda è “ha dato lei i verbali al tenente Zaza? ” la risposta è “no”; se poi…
AVV DI TERLIZZI  – E li ha dati a qualche altro lei, che poi li ha dati al tenente Zaza? 
DICH Spadavecchia – No. Io ho un iter amministrativo per cui, stando in amministrazione, molto probabilmente, posso ipotizzare, l’autista, qualsiasi altra persona, non so. 

Una risposta a “Pino Amato ordinava la soppressione delle multe o la loro riduzione.”

  1. Caro Matteo, sei un signore, ma io spero che la CONDANNA di primo grado venga confermata anche  nei successivi gradi di giudizio. Meno male che il LIBERATORIO c'è!!!  PUNISHER

I commenti sono chiusi.

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