corrieredelmezzogiorno.corriere.it
FOTO – arsenale di armi e droga
L’ARSENALE — I carabinieri hanno scovato sei fucili mitragliatori «Kalashnikov», 3 mitragliette «Skorpio», due pistole-mitragliatrici di fabbricazione Croata, una pistola mitragliatrice Mp40 tedesca, 21 pistole semiautomatiche, 7 revolver di vario calibro, 7 silenziatori per pistola e fucile, 48 caricatori, 1 giubbotto antiproiettile e migliaia di munizioni anche da guerra. I carabinieri hanno infatti trovato 10 chili di cocaina, la pressa usata per confezionare i panetti, bilancini di precisione e sostanze da taglio di vario genere.
L’INDAGINE – È cominciata da episodi di droga connessi alla criminalità del Nord barese che sfociarono, tra l’altro, nel sequestro di un 37enne, che, se non fossero intervenuti i carabinieri sarebbe stato dato in pasto ai maiali: i militari arrestarono nello scorso mese di settembre per questo episodio sette persone. Il sequestro d’armi è il più importante fatto in Puglia negli ultimi anni. Il «custode» di armi (perfettamente lubrificate e funzionanti) e droga era un «insospettabile» di 66 anni, Alessandro Patruno, che, al momento, non ha fornito alcuna indicazione utile per risalire al clan o ai clan che avevano affidato a lui l’arsenale. Il bivani era sotto controllo 24 ore su 24 da tempo da parte dei carabinieri che pensavano di trovare all’interno solo droga. E invece le armi, dislocate un pò ovunque, erano state occultate anche sotto al materasso della camera da letto. Kalashnikov, mitragliette, pistole di tutti i calibri, ben tenute e pronte all’uso.
Tra la «Santa Barbara», anche un libro ritenuto dagli investigatori «assai significativo» ai fini delle indagini: «L’oro della Camorra» di Rosaria Capacchione su come i boss casalesi sono diventati ricchi e potenti manager che influenzano e controllano l’economia di tutta la Penisola, da Casal di Principe al centro di Milano. Tra gli oggetti sequestrati, tutto l’occorrente per il confezionamento della droga, un giubbotto antiproiettili, silenziatori, singolari proiettili Pompa bum bum e migliaia da guerra da riempire valigie e numerosi bilancini tra cui uno nascosto in una apparente custodia di cd musicali.
**************
(n.d.r.)
Questo il civico n. 1 di Via Di Vagno dove abitava l’insospettabile pensionato custode della santa barbara.
Nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 aprile scorso, ovvero tra Pasqua e pasquetta, tre auto presero fuoco nel quartiere Madonnella di Bari poco prima dell’una. Due di queste erano parcheggiate proprio in via Di Vagno, esattamente al di sotto del così detto “ponte di Japigia” e davanti al portone del civico n.1 e di fronte all’entrata dell’Istituto Tecnico Marconi.