PARLA AZZOLLINI: “LA POLITICA NON C’ENTRA, NON MI DIMETTO. NO ALLE IPOCRISIE DELLA SINISTRA.”

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Quello che segue è un articolo apparso oggi su LaCittà Liberal . L'anonimo giornalista ha voluto sintetizzare così l'intervento che ieri il SindacoSenatorePresidente Azzollini ha tenuto in Consiglio Comunale respingendo di fatto le richieste di dimissioni che in questi giorni sono partite dai comizi e volantini da parte di SEL, PD e R.C.

Un consiglio comunale fiume, iniziato al mattino e finito nel pomeriggio; il Bilancio di previsione approvato con una maggioranza di 20 contro 4; le già trite e ritrite richieste di dimissioni da parte del centrosinistra nei confronti del sindaco Azzollini, dell’assessore all’Urbanistica e della giunta; il via a documento di rigenerazione urbana. Tutto come previsto. La seduta consiliare di ieri sarebbe passata quasi inosservata se non fosse stato che questa volta il sindaco Antonio Azzollini ha parlato smontando pezzo pezzo le tesi della sinistra.

Il sindaco risponde a Mino Salvemini, capogruppo del Pd. I toni sono quelli di un civile confronto politico. La tesi della sinistra, in estrema sintesi, è che alle vicende giudiziarie legate al dirigente Rocco Altomare è sottesa una responsabilità politica – originata da una presunta logica diffusa di conflitto di interessi  – motivo per cui sarebbero opportune le dimissioni della giunta.

Azzollini riconosce risponde sul terreno esclusivamente politico. Un intervento franco e autorevole, elegantemente duro, diretto e senza ipocrisie. Ironico, quanto amaro. Stile Azzollini, insomma.

 

“RISPETTO PER L’OPERATO DELLA MAGISTRATURA. LA POLITICA NON C’ENTRA”

Innanzitutto, riaffermo che assolutamente nulla dirò sulla questione giudiziaria, la mia linea è indefettibile” esordisce Azzollini attaccando velatamente gli insulti che questi giorni sono arrivati da giornali locali. Dito puntato contro La Gazzetta del Mezzogiorno e Quindici. Ma questa è un’altra storia.

Ribadito ancora il rispetto per l’operato della Magistratura, dunque. “Osservo – aggiunge il primo cittadino – che il Procuratore capo del Tribunale di Trani ha chiaramente e pubblicamente detto che la politica non c’entra. È la parola definitiva su questa vicenda. Finito. Chiuso.”

La tesi del conflitto di interessi proposta dalla sinistra è molto claudicante, fa notare Azzollini ricordando il caso di Giuseppe Parisi, dirigente dell’urbanistica a Molfetta e assessore comunale del Pci a Bitonto. La storia di questa città – ha ricordato il sindaco – è costellata di altre vicende giudiziarie, alcune anche legate all’edilizia, e sappiamo tutti che sono andare a finire. In un nulla di fatto.

 

VI RICORDATE IL CASO DELLE PALAZZINE B4 NELLA ZONA 167? ANCHE ALLORA ARRIVARONO GLI ELICOTTERI. E ANDO’ A FINIRE CHE…

A proposito di casi precedenti, il sindaco ricorda “lo spettacolo straordinario” delle palazzine cosiddette B4, nel quartiere zona 167, sequestrate un paio di anni fa con un blitz anche in quel caso in grande stile. “Anche allora ci furono gli elicotteri per controllare che i palazzi non fuggissero, perché com’è noto gli immobili possono scappare” ricorda il sindaco con un filo di amara ironia. “Ebbene, quelle case non fuggirono e anzi attesero pazienti che tutto si risolvesse ancora una volta in un nulla di fatto, anzi in una dura reprimenda da parte del Tribunale del Riesame nei confronti del giudice inquirente. Questa volta la tv è montata sull’elicottero di un corpo dello stato in funzione di polizia giudiziaria, con costi che gravano sul bilancio dello Stato, ancora una volta per controllare se anche questa volta gli immobili potessero fuggire. E anche questa volta gli immobili, sono lì ad attendere di vedere cosa accadrà alla fine”.

 

IL PROBLEMA DELLE CASE SEQUESTRATE E LA SPETTACOLARIZZAZIONE DELL’OPERAZIONE “MANI SULLA CITTA’”

Il Comune ora dovrà occuparsi di quei cittadini le cui abitazioni sono state sottoposte a sequestro: “Ci faremo carico di questo problema sociale che colpisce i cittadini” assicura il primo cittadino, sottolineando alcuni paradossi che in questa vicenda non sono mancati: “Molti mi hanno detto che addirittura i proprietari di quelle case non hanno ricevuto nemmeno il provvedimento di sequestro, ma solo il cartello sulla porta di ingresso”.

E poi altre forzature avvenute durante l’operazione stile militare del Corpo forestale: un uomo anziano 83enne messo agli arresti come misura cautelare; una giovane neo mamma che allattava una bimba di pochi mesi, anche lei messa agli arresti in via cautelare; un giovane che dall’estero è dovuto tornare in Italia per i domiciliari. “Tutti i casi in cui era evidente il rischio di fuga”, ironizza il sindaco. “Sono violazioni delle quali alla fine diremo”.

 

“NESSUNA RESPONSABILITA’ POLITICA”

Sul rapporto tra amministrazione comunale e il dirigente Rocco Altomare, il sindaco non rinnega il rapporto fiduciario consentito dalla legge. Ma il giudizio su quel rapporto avverrà quando tutto sarà chiarito sul piano giudiziario. Giudizio politico rimandato, ma la sospensione del dirigente è stata comunque immediata (“con il cuore dolente”), peraltro seguita dalle dimissioni dello stesso Rocco Altomare. “Noi sappiamo scindere il rapporto fiduciario dagli adempimenti di legge, qualsiasi cosa pensi la nostra mente e qualsiasi cosa senta il nostro animo. Non ci sentiamo colpevoli politicamente di quanto accaduto. Vedremo alla fine chi è stato il vero colpevole. Come in tutti gli altri casi che storicamente si sono verificati a Molfetta, vedremo soltanto alla fine come sono andate davvero le cose”.

Azzollini mette in dubbio anche la tesi secondo cui esisteva un’egemonia di mercato a favore dello studio professionale appartenente a Rocco Altomare prima che diventasse dirigente: “Non voglio interferire con le indagini, ma sarà facile dati alla mano capire se e in che misura uno studio tecnico fosse egemone rispetto a tutti gli altri. Abbiamo gli strumenti amministrativi per verificare quali studi professionisti possano davvero lamentarsi di una certa prevaricazione di mercato, verificheremo esattamente nelle sedi adeguate se uno studio fa il 50 per cento del mercato o il 30 per cento o se non fosse nemmeno il primo degli studi”

 

I “GIORNALISTUCOLI” CHE ANTICIPANO I PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI SUI GIORNALI

“Altro che ‘cricca’ come scrivono certi giornalistucoli” attacca Azzollini riferendosi a “coloro che sulla stampa prevedono sistematicamente i provvedimenti giudiziari e non sono mai imputati. C’è un giornalista che anticipa con precisione puntuale le vicende giudiziarie. Delle due l’una: o è vero che esiste l’astrologia e allora dovremmo credere pure al mago Otelma, oppure è vero che quel giornalista conosce in anticipo certi provvedimenti e li mette fuori prima. Sono fatti che con serenità dovranno essere valutati”.

 

“MI DIMETTERO’ TRASCORSA LA META’ DEL TEMPO CHE PASSERA’ DALL’ARRESTO DI FRISULLO ALLE DIMISSIONI DI VENDOLA”

 

“Non abbiamo vice presidenti di giunta arrestati, né il potere di far diventare un assessore regionale senatore” dice Azzollini riferendosi ai casi giudiziari di due assessori regionali Frisullo e Tedesco. Ma viene citato anche il caso della dirigente alla sanità Lea Cosentino, nominata da Vendola, e anche lei arrestata. “Capisco l’ipocrisia di dimettere la giunta per poi rinominare gli stessi tranne un paio, ma questa è un’ipocrisia che io combatto”.

Insomma, se è vera la tesi della sinistra quando dice che c’è una responsabilità politica allora anche Vendola avrebbe dovuto dimettersi lui personalmente. Quindi: “Mi dimetterò trascorso la metà dei giorni che trascorreranno dalla data di arresto di Frisullo, alle dimissioni di Vendola”.

 

Non c’è responsabilità della politica, non ci sono le dimissioni della giunta né del sindaco. Finito. Chiuso. Questa è la mia posizione e non defletto da questa linea. Questa è la verità. Non abbiamo né le condizioni né alcuna responsabilità e così ci presenteremo alla gente.

La cronaca degli altri giornali locali:

Consiglio comunale, niente dimissioni. Azzollini: «Non ci sentiamo colpevoli»

Non mi dimetto

Molfetta, «Mani sulla città»: il sindaco Azzollini, no alle dimissioni: politica estranea ai fatti. Attacco alla Gazzetta e a Quindici

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