Rocco Altomare resta per ora in carcere. Lo ha deciso il gip di Trani Roberto Oliveri del Castillo, che ha rigettato l'istanza di scarcerazione presentata dal suo legale Elio Palombi. L'ex dirigente del settore Territorio puntava ai domiciliari, soprattutto dopo le sue dimissioni dall'incarico comunale. Era finito in manette il 23 giugno scorso a seguito dell'operazione "Mani sulla città", condotta dalla Forestale.
Per il gip restano dunque i rischi di inquinamento delle prove e di reiterazione dei reati.
Nessuna revoca dei domiciliari per Corrado e Donato Altomare, rispettivamente figlio e fratello del dirigente, Gaetano Di Mola, Giambattista Del Rosso, Alessandro De Robertis e Nicolò De Simine. Tutti fanno parte dello studio "A&D", descritto dalla Procura di Trani come canale preferenziale per l'approvazione dei progetti edilizi. Contestata in alcuni casi anche la violazione di norme ambientali.
Tornano in libertà due delle nove persone fermate nel blitz. Marta De Giglio, professionista dello studio tecnico e il costruttore Mauro Spadavecchia, accusato di calunnia. Per loro c'è la revoca dei domiciliari.