Non un treno passeggeri, ma un vagone merci

treni_pendolaridi Matteo d'Ingeo

Dopo circa un mese nulla è cambiato sulla linea Molfetta-Bari. Sembrava una giornata come tante, quella d’inizio mese con la fila in biglietteria per il rinnovo dell’abbonamento mensile.
Lascio 50,00euro e ne ricevo solo 5. Il costo della tratta Molfetta-Bari è lievitato improvvisamente da 39,00 a 45,00 euro.

Siamo rimasti tutti sorpresi, aspettavamo l’aumento ma non di 6,00 euro.

Parato il colpo lo sguardo va al monitor per sperare che almeno il treno delle 7,08 arrivi in orario, ma i monitor sono fuori uso e l’altoparlante avvisa che ci sono quasi dieci minuti di ritardo.
Come sempre, ci si stringe nelle spalle, e con la pazienza trentennale del pendolare, si aspetta il primo treno utile.
Nell’attesa si riflette e ci si chiede come sarà il treno in arrivo, corto, lungo, a due piani, vivalto o minuetto; e vada il ritardo, l’aumento del prezzo dell’abbonamento anche, ma almeno che il “materiale” (così lo chiamano gli addetti ai lavori) in arrivo sia spazioso, confortevole con l’aria condizionata (così avevano promesso i vertici di Trenitalia qualche anno fa).
Nulla di tutto questo, le aspettative dei circa 300 passeggeri che attendono il treno regionale 12457, sono subito deluse. Il treno è già pieno, non si può entrare, ma quelli come me che devono per forza prendere quel treno, altrimenti perdono la coincidenza per proseguire, spingendo e sgomitando riescono ad entrare e guadagnare un posto in corridoio.
Il viaggio è appena cominciato e a Giovinazzo il treno è già stracolmo, i passeggeri rimangono quasi tutti a terra, a Santo Spirito e Palese si ferma solo per far scendere qualcuno ma riparte subito lasciando a terra studenti che arriveranno puntualmente in ritardo a scuola, sono quasi tutti miei alunni.
In treno prosegue per Bari a velocità ridotta perché il macchinista è consapevole delle responsabilità che ha, insieme al capotreno, nel far viaggiare quel treno con circa 600 persone in 4 carrozze che si tengono in piedi solo perché pigiate una all’altra e senza maniglie per aggrapparsi in caso di frenata brusca.
Siamo a pochi minuti dalla stazione centrale di Bari e una giovane studendessa comincia a sentirsi male, pallida in viso e livida nelle labbra, reclama ossigeno che nel frattempo nelle carrozze è esaurito.
Per fortuna il treno è in stazione, appena in tempo, per aprire quelle poche finestre  apribili per ossigenare la malcapitata ed evitare il peggio.
Ma l’avventura non è ancora conclusa; appena il treno è fermo, i 150 passeggeri dell’ultima carrozza (questa è la stima fatta, ma in difetto) sono riusciti a guadagnare l’uscita e il marciapiede solo dopo 10 minuti perché era bloccata una delle due porte dell’ultima carrozza.
Questo è il diario di bordo del treno Molfetta–Bari (Mola) del 3.11.2010, non un racconto di fantasia, ma è la storia, ordinaria, quotidiana di centinaia di pendolari che viaggiano ancora come viaggiavano 20 anni fa.
Le tariffe aumentano e il servizio peggiora; è possibile nel 2010, pur pagando il servizio, viaggiare come bestie mandate al macello?  Quelle viaggiano con più spazio e aria, e con tutto il rispetto per le bestie, credo che i cittadini meriterebbero di più. Non so se prendermela con il Governo o con l’assessore regionale alla mobilità Guglielmo Minervini; forse sarebbe il caso che l’assessore abbandonasse qualche volta le auto, più o meno “blu”, e viaggiasse con noi prima di decidere di aumentare gli abbonamenti.

2 Risposte a “Non un treno passeggeri, ma un vagone merci”

  1. Una protesta giusta, ma strumentale e maliziosamente portata solo ad imputare delle colpe verso un soggetto politico. Forse il nome Minervini è retaggio di astio antico per cui qualsiasi cosa lo riguardi è contaria alla "purezza" intellettuale del "Re Nudo". A cui chiedo la cortesia di informarsi sul funzionamento amministrativo dei contratti dei servizi pubblici locali e soprattutto sul taglio dei trasferimenti, che la legge di Stabilità (ex Finanziaria) andrà a provocare. E' retorica spicciola e populistica parlare di auto blu. Magari posso proporre un argomento….Come reagirà Trenitalia alla concorrenza che si andrà ad effettuare con NTV sulle tratte pugliesi..?
    ELLECI

  2. Non so se può aiutare a capire la delusione delle persone “normali” che ogni mattina si alzano per andare a lavorare in treno, ma credo che sia utile raccontare la mia esperienza. Incuriosito da questo articolo, volendo conoscere gli interventi del nostro assessore alla mobilità (che ho votato), sono andato nell'area di Guglielmo Minervini appartenente al sito del PD per saperne di più sullo stato della protesta ed ho trovato un bell'articolo, con uno schema molto bello. Peccato che non c’erano date.
    L'articolo comincia così “Stamattina ho viaggiato con i pendolari…”! Sì ma stamattina quando? Non c'è data sull'articolo. Vabbè proseguo. “…Ma serve un’attenzione continua. Noi ci stiamo provando…” come? Posso saperne qualcosa? “…i tagli che Tremonti ha preannunciato per il prossimo anno” questa è più facile sarà il 2011, l’articolo sembra piuttosto fresco; andiamo avanti “Ha aperto così la conferenza stampa convocata questa mattina” di nuovo non si sa in che mattina; “È ancora in corso una trattativa in sede di Conferenza delle Regioni…” sarà finita la trattativa? Mah! “Per questo motivo ho convocato la settimana prossima le rappresentanze sindacali e delle società di trasporto per un primo confronto” e quando sarebbe questa settimana prossima? E’ già passata o no? E se è passata qual è stato il risultato?
    Alla fine ne sapevo quanto prima (o forse meno di prima).
    Tuttavia quanto scritto nel sito del PD sembra un bell’articolo, sempre attuale, in cui ogni mattina è stamattina e ogni settimana è la settimana prossima. A voi invece che sembra? E soprattutto, dopo aver dato il mio voto ed aver ottenuto questi risultati, per quale motivo dovrei riconfermare il mio voto?
    Giulio.

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi