Nomine al Tribunale, dopo il caso De Benedictis per l’Ufficio gip di Bari il Csm punta su De Simone

La giudice indicata all’unanimità dalla Quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura. A Taranto si è occupata dell’udienza preliminare dell’inchiesta Ambiente svenduto sull’ex Ilva fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Sarà con tutta probabilità la giudice molfettese Anna De Simone la nuova presidente dell’ufficio gip-gup di Bari, finito alla ribalta delle cronache recenti a causa dell’arresto dell’ex magistrato Giuseppe De Benedictis (in carcere dal 24 aprile per corruzione in atti giudiziari).

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De Simone, che pochi giorni fa ha perso il testa a testa per la presidenza del tribunale di Foggia con Sebastiano Gentile(presidente della sezione Lavoro della Corte d’appello di Bari), è stata indicata all’unanimità dalla Quinta commissione del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, per guidare l’ufficio del giudice delle indagini preliminari del capoluogo, attualmente composto da nove magistrati.

Si tratta di un ufficio complesso e non soltanto per i fatti giudiziari che lo hanno riguardato (con le microspie piazzate nella stanza di De Benedictis) e le indagini della Procura di Lecce ancora in corso, ma soprattutto per l’enorme mole di lavoro a cui è chiamato, vista la competenza sulla provincia di Bari e, come Antimafia, sull’intero territorio del Distretto, che comprende anche le province di Bari e Foggia.

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Per affrontare i problemi di superlavoro, De Simone potrebbe essere la donna giusta al posto giusto, ha valutato il Csm considerando i risultati raggiunti con la riorganizzazione dell’ufficio gip-gup di Taranto, che ha diretto dal 2014 al 2018. Grazie alle misure adottate è stato ridistribuito il carico di lavoro corrente e ridotto l’arretrato, abbattendo di un quarto le pendenze.

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Nello stesso periodo la giudice si è confrontata con l’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta “Ambiente svenduto”, legata al disastro ambientale causato dall’ex Ilva, conclusa nel febbraio 2016 con il rinvio a giudizio di 44 persone e delle società Ilva, Riva Fire e Riva forni elettrici. In quella circostanza, De Simone fu segnalata dai superiori per “l’organizzazione dell’udienza preliminare, portata a termine in 20 giorni circa grazie a un fitto calendario e una conduzione ordinata e autorevole”.

Se il Plenum confermerà il suo nome, a Bari la giudice dovrà affrontare ben altri problemi, a partire da quello dell’edilizia giudiziaria. L’ufficio gip attualmente è retto da Maria Teresa Romita, che è stata designata dal Csm quale facente funzioni e contro la quale aveva proposto ricorso al Tar (e ottenuto ragione) proprio Giuseppe De Benedictis, poi fermato dal Consiglio di Stato poco prima dell’arresto.

Per la presidenza, invece, si erano candidati tre giudici in servizio nella stessa sezione: Giovanni Abbattista, Giovanni Anglana e Annachiara Mastrorilli; Alcide Maritati, già segretario nazionale dell’Anm, attualmente in servizio alla sezione gip-gup di Lecce, e il collega dello stesso ufficio Giovanni Gallo; Susanna De Felice, in servizio a Taranto; Rosa Nettis, dell’ufficio gip di Matera, e Angelo Onorati, anche lui nella città lucana; Michela Maria Valente della Corte d’appello di Bari.

Altri movimenti di magistrati sono in corso sia verso la Procura di Bari sia verso il tribunale. Negli uffici inquirenti da Trani arriverà presto Alessandro Pesce (che ha coordinato insieme con altri colleghi l’inchiesta per la strage dei treni sulla tratta Andria-Corato), mentre alla Procura dei minori è già stata assegnata Raffaella De Luca.

Il loro trasferimento dalla Procura di Trani ha determinato una scopertura in organico e di fatto ha bloccato lo spostamento della pm Simona Merra verso il tribunale civile di Bari. Il trasferimento è stato deliberato dal Csm, ma sospeso in attesa che vengano coperti i posti vacanti a Trani. Sono già operativi, invece. gli spostamenti dei giudici Francesco Vittorio Rinaldi e Isabella Valenzi dal tribunale di Catanzaro.

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