No alla speculazione edilizia, si alla riqualificazione e decoro della città, si al nuovo sottopasso ferroviario

Sono ormai decenni che il sottopasso ferroviario è l’unico passaggio pedonale obbligato che unisce il centro urbano con la nuova zona d’espansione. Questo passaggio risulta ormai obsoleto e inadeguato, oltreché pericoloso, per le infiltrazioni d’acqua che dopo ogni pioggia indeboliscono sempre più la struttura allagandola; non ha rampe d’acceso, o strutture meccaniche, per i cittadini diversamente abili. Basterebbero solo queste emergenze per chiederne la chiusura, ma alternative non ci sono in quanto è un passaggio obbligato per i collegamenti pedonali tra “le due città”. Quindi è necessario progettare un nuovo sottopasso alternativo a quello esistente in modo che si crei una nuova possibilità di viabilità pedonale, e ciclabile, dove pedoni, ciclisti, cittadini diversamente abili, mamme con carrozzini e anziani, possano passare al di là dei binari ferroviari tranquillamente e in sicurezza.

Avevamo già accolto con favore la disponibilità dell’amministrazione comunale all’acquisto dell’area scoperta adiacente la stazione ferroviaria e domani in Consiglio Comunale  potrebbe essere ratificato questo provvedimento.

Il Liberatorio Politico ha già presentato pubblicamente, nel maggio 2014, durante il Laboratorio di Urbanistica Partecipata “Gli occhi sulla città” , la proposta di un nuovo sottopasso ferroviario, oltre ad altre proposte. Da quel parcheggio, che l’amministrazione intende acquisire al patrimonio pubblico deve partire, in direzione di via Baccarini, una rampa di accesso al nuovo sottopasso pedonabile e ciclabile che abbia l’altra uscita in direzione della tanto discussa stradina di collegamento con la via Generale Dalla Chiesa, adiacente il vecchio cementificio De Gennaro. In alternativa ci potrebbe essere la co-progettazione dell’opera da parte delle Ferrovie dello Stato e del Comune di Molfetta, ognuno per le proprie competenze.

Crediamo che tale opera pubblica sia di immediata necessità sia per la scarsa affidabilità strutturale che offre l’attuale sottopasso ferroviario, che per la necessità di eliminare i disagi che attualmente i cittadini residenti al di là della ferrovia vivono quotidianamente. Il modello potrebbe essere quello aperto qualche anno fa a Bari in Piazza Poerio in fondo a Corso Sonnino.

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