Nelle ultime settimane sono state tante le denunce di furto di olive nelle campagne del nostro territorio, un fenomeno recrudescènte anche a causa dell’emergenza Covid. Oggi a Molfetta si è replicato il film ma con un finale diverso dal solito.
Nei terreni di proprietà del Consorzio ASI, lungo la strada provinciale per Corato, da stamattina, almeno sei persone hanno tranquillamente cominciato a raccogliere le olive. Intorno a mezzogiorno alcuni cittadini di passaggio hanno notato movimenti strani in quei terreni e hanno chiamato i Carabinieri. Dopo un preventivo appostamento i militari, giunti nell’immediatezza con auto civetta e in borghese, hanno colto in flagranza di reato tre uomini e subito dopo, altri tre, che operavano in un altro terreno adiacente, sfuggivano agli stessi militari.
Comunque, l’operazione coordinata tra cittadinanza attiva e forze dell’ordine ha vinto ancora una volta. La giornata ha avuto un esito positivo per il conduttore dei terreni ASI che una volta giunto sul posto, avvertito dai carabinieri, ha recuperato 10 quintali di olive senza aver lavorato in un giorno festivo (almeno una volta) e per i tre ladri si sono aperte le porte del carcere.
Un suggerimento alle forze dell’ordine per una prossima operazione. E’ importantissimo sorprende e arrestare i ladri, ma è altrettanto necessario conoscere, dopo un eventuale pedinamento, chi compra le olive rubate. I ladri trattano direttamente con i frantoi o hanno un ricettatore come passaggio intermedio? La gravità del reato non cambierebbe, ma avremmo il nome di un ricettatore o di un proprietario di frantoio, senza scrupoli, che accetta olive di dubbia provenienza spacciando, semmai, il suo olio come produzione DOP. A tal proposito abbiamo presentato, negli anni scorsi, numerosi esposti al Sindaco di Molfetta e ai Carabinieri Forestali per denunciare eventuali reati di questo tipo (leggi: Esposto su discariche abusive di rifiuti pericolosi su terreni ASI e raccolta di olive da parte di sconosciuti negli stessi terreni inquinati). In seguito ai nostri esposti il Consorzio ASI, proprio quest’anno, ha bonificato quei terreni ma il Comune di Molfetta non ha mai chiarito molti aspetti oscuri di quella vicenda (leggi: Bonifica completata sui terreni ASI, raccolte 5 tonnellate di amianto).
Questi fatti è bene ricordarli perché potrebbero essere collegati ad altri. Nelle ultime settimane a Molfetta c’è un signore, impegnato su vari fronti imprenditoriali, che compra olive, pur non avendo un frantoio, stoccandole in un deposito che ha come proprietario del suolo un noto esponente di una famiglia malavitosa molfettese. Ci vorrebbe un piccolo sforzo tra Guardia di Finanza e Carabinieri per dissipare ogni dubbio e capire se c’è un circuito perverso anche nell’ambito della produzione di olio nel nostro territorio.
