www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Un grossista di pesce accusato di frode fiscale per aver evaso 130mila euro di Iva relativa ad incassi per 1,5 milioni di euro fra il 2011 e il 2013 ha deciso di regolarizzare la propria situazione con il fisco versando agli uffici finanziari la somma di 300 mila euro a titolo di imposta evasa, interessi e relative sanzioni. Lo ha reso noto la Guardia di Finanza di Molfetta che ha scoperto l’evasione fiscale dopo aver trovato appunti manoscritti nella sua auto e avviato una verifica fiscale nei confronti della società intestataria dell’automezzo che esercita commercio all’ingrosso di prodotti ittici nel territorio molfettese. Dall’esame degli appunti e di altra documentazione acquisita è emersa una contabilità “parallela” a quella “ufficiale”, che ha permesso di ricostruire (per gli anni dal 2011 al 2013) il reale volume d’affari dell’impresa, superiore di circa 1,5 milioni di euro rispetto a quanto dichiarato, con Iva evasa per 130 mila euro. Il tutto aveva fatto scattare nei confronti dell’amministratore la denuncia all’Autorità Giudiziaria per frode fiscale. Nonostante l’entità dei rilievi contestati, l’evasore avrebbe chiesto e ottenuto – secondo gli investigatori – di chiudere il contenzioso versando 300mila euro.