fonte: http://bari.repubblica.it
La Corte d’appello di Bari ha dichiarato la prescrizione di tutte le accuse di truffa e frode in pubbliche forniture per i 17 imputati nel processo ai vertici romani e baresi e ai fornitori della cooperativa La Cascina, accusati di aver servito cibi di pessima qualità, a volte scaduti e avariati, agli ammalati del Policlinico di Bari, agli alunni di scuole baresi e agli studenti dell’Università.
I fatti contestati si riferiscono a 16 anni fa. L’indagine dei carabinieri del Nas, coordinata dalla Procura di Bari, portò nell’aprile 2003 all’arresto di otto indagati. In primo grado il tribunale monocratico di Bari, con sentenza emessa nel settembre 2010, aveva condannato i 17 imputati a pene comprese fra i due anni e mezzo e i sei mesi di reclusione.
Nel processo d’appello i giudici hanno assolto “perché il fatto non sussiste” da un’accusa di falso Salvatore Menolascina ed Emilio Roussier Fusco, all’epoca dei fatti rispettivamente amministratore di fatto e responsabile commerciale della sede di Bari della Cascina, e hanno dichiarato la prescrizione
per gli altri reati contestati a loro due e agli altri 15 imputati, tra dirigenti e fornitori della cooperativa.
Confermate le statuizioni in favore di Comune di Bari, Asl, Adisu, Codacons, Adoc e Federconsumatori, costituiti parte civile. “Si chiude con assoluzioni e prescrizioni – ha commentato l’avvocato Francesco Paolo Sisto, difensore di Menolascina e Fusco – una vicenda che alla fine si è rivelata più di interesse mediatico che giudiziario”.