L'inferno di Piazza Paradiso

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Anche quest’anno gli inviati speciali sui tetti di Piazza Paradiso hanno sfidato il fuoco nemico per riportare la cronaca direttamente dal fronte. Dobbiamo ringraziare Lorenzo Pisani di Molfettalive.it che ha descritto l’ennesima notte di guerriglia di S.Silvestro a Molfetta, si a Molfetta, non in Palestina.


Homo sapiens sapiens. Homo melphictensis.

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di Lorenzo Pisani (molfettalive.it)

No, l’immagine quasi interamente bianca non è un errore fotografico. 

E’ il fotogramma che ha fermato l’esatto momento in cui l’ordigno piazzato al centro di Piazza Paradiso è esploso, sollevando una densa e acre nube grigiastra. Per comprendere cosa possa spingere un gruppo (branco?) di Homo sapiens sapiens a procurarsi dell’esplosivo, rintanarsi in un buco, lavorarlo, con tutti i pericoli connessi, realizzare una bomba, aspettare la notte di San Silvestro, accendere la miccia e scappare a più non posso pervedereleffettochefa forse una laurea in psicologia non basta. 

Di sicuro i pochi ominidi che la notte di Capodanno hanno tenuto in scacco le nostre strade il loro mestiere lo sanno fare bene. In qualche circostanza, comunque, siamo stati anche in pena per loro, per via di certi inneschi che hanno fatto cilecca, costringendoli a prendersi dei rischi. Ci sarebbe davvero dispiaciuto vederli saltare in aria. 

Perché prima dello scoccare della mezzanotte eravamo lì, nuovamente sui tetti di Piazza Paradiso, ad assistere agli spettacoli pirotecnici di fine anno. Contenti di mandare in soffitta, e un po’ anche al diavolo, questo 2008. E di spettacolo si è trattato, ma del tutto illegale. 

Quello che si è consumato nella notte di Capodanno a Molfetta ha dell’incredibile.

In una sorta di palio cittadino ogni quartiere ha mostrato di cosa sia capace il suo lato più oscuro. E’ bastata una piazza, un larghetto, un marciapiede per allestire una piattaforma di lancio di fuochi d’artificio, di quelli che siamo abituati ad applaudire durante la sagra della Madonna dei Martiri. In quell’occasione il materiale pirotecnico è fatto esplodere sulla diga foranea, lontano dalla costa. Ci sarà pure un perché. 

Dai tetti la città è sembrata un immenso luna park. Immenso e illegale. 

Non vogliamo arrogarci la presunzione di equipararci alla giuria tecnica che premia i fuochi della Sagra di Settembre, ma una classifica va fatta.
Quanto a bellezza e coreografia vince a mani basse il quartiere dell’Immacolata, che ha saputo anche abbinare una buona dose di razzi di segnalazione, forse perché il rosso porta bene.
La palma per la potenza di fuoco va, a nostro avviso, a Piazza Paradiso. Rispetto allo scorso anno evidenti sono stati i progressi compiuti dagli artigiani, che avranno indirizzato la loro ricerca verso botti sempre più performanti. Provate a chiederlo al residente del primo piano che potrebbe essere costretto ad avvalersi di un geometra per quantificare i danni al proprio balcone, il cui intonaco è andato sbriciolato. 

Premio solo sfiorato dai quartieri Catacombe e Madonna dei Martiri, che, però, si sono rifatti con la sistematica opera di ribaltamento e distruzione dei contenitori dei rifiuti e l’incendio di due auto (Via Cappellini e Via Sergio Pansini). Costringendo agli straordinari gli operatori dell’Asm. 

Alla fiera del petardo non si è sottratto il quartiere Levante: danneggiati gravemente un semaforo in Via Baccarini e un bar in Via Ten. Silvestri. 

Nel resto della città il Capodanno è stato l’occasione per disfarsi dei più disparati oggetti, dal servizio da caffé che proprio non doveva andare giù (pensateci, in occasione della prossima lista nozze) al divano decisamente fuori moda. 

Il Pronto Soccorso ha fatto registrare solo due feriti lievi. Durante la notte anche il sindaco ha voluto rendersi conto di persona della situazione, passando dai luoghi più “caldi”. Una Molfetta così incivile forse non l’aveva e l’avevamo mai vista. 

Appuntamento alla notte di capodanno del 2010.

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