L’IMPEGNO DELL’AZIONE CATTOLICA DIOCESANA PER UN VOTO RESPONSABILE

 di Antonella Lucanie  – www.acmolfetta.it

La Sala Finocchiaro (Fabbrica San Domenico) è stata la cornice scelta dall’Azione Cattolica diocesana – Coordinamento cittadino di Molfetta –  per una assemblea cittadina, aperta all’intera comunità.

L’appuntamento dell’11 gennaio u.s. è stato occasione per la presentazione pubblica del “Codice Etico per gli Elettori” e del progetto “Io cambio! Il mio voto non lo scambio”, due iniziative messe in atto dal coordinamento molfettese dell’Azione Cattolica affinché si possa giungere alle prossime consultazioni elettorali in un clima di democrazia partecipata, senza deroghe e soprattutto senza rinunciare al voto, consuetudine rivelatasi molto frequente negli ultimi anni, con soglie di voto del 50% circa degli aventi diritto; ma «il non voto non è un voto di protesta, il non voto resta tale, è silenzio!» hanno ribadito gli organizzatori.

Angela Paparella, presidente diocesano dell’Azione Cattolica, chiarisce subito: «La nostra è un’associazione da sempre presente e radicata nel nostro territorio e nelle realtà parrocchiali. Lavoriamo nel campo della formazione e dell’educazione delle coscienze. Il nostro compito è quello di far crescere nella fede, di maturare una fede adulta. Anche la dimensione sociale, civile, politica, interpella il nostro essere cristiani ed interessa il nostro percorso di fede, non è “altro” rispetto ad esso». Ciò non significa che in questa tornata elettorale l’AC come associazione “scenda in campo” o “salga in politica”, né che si debba chiedere ai cattolici da che parte è la Chiesa o quanti voti esprime. Piuttosto – continua la Paparella – «noi non siamo più disposti a firmare deleghe in bianco: pretendiamo ascolto, non scambi, attenzione e interiorizzazione rispetto a quanto diciamo, non strumentalizzazione». L’AC presenta quindi delle richieste al mondo politico attuale chiedendo rigore morale, onestà non solo intellettuale, coerenza e non sfacciati trasformismi, progettualità, serietà, chiarezza di proposte e di coalizioni, e lo fa attraverso un Codice Etico in 17 punti, letto durante la serata e visionabile sul sito www.acmolfetta.it. Gli elettori sono invitati a esercitare il proprio diritto di voto verificando nei candidati politici il rispetto di poche parole chiave: legalità, trasparenza, etica, salvaguardia del Bene Comune e difesa delle fasce deboli.

A Graziano Salvemini, coordinatore cittadino dell’AC, il compito di ribadire come i Codici Etici per elettori non siano altro che uno strumento fornito a tutti per compiere discernimento in fase elettorale e riflettere sulla profonda dignità della propria identità di cittadini. L’immagine che si vorrebbe vedere attuata dai politici è quella della politica del grembiule, una politica capace di distinguere l’opportuno dall’inopportuno, che sappia riacquisire il senso del limite, che si esprima con uno stile di decoro, misura, rispetto. Una politica in cui al centro ci sia il rispetto delle regole, il confronto sereno delle varie posizioni e la partecipazione attiva del popolo attraverso gli strumenti di partecipazione già esistenti.

Il responsabile dell’Ufficio Sociopolitico dell’Azione Cattolica, Donato Lacedonia, ha infine presentato la campagna “Io cambio! Il mio voto non lo scambio” a favore del voto libero e contro la pratica del voto di scambio. L’iniziativa verrà presentata nelle prossime settimane ai giovani e agli adulti di Molfetta attraverso momenti di formazione pubblici e con iniziative nelle parrocchie della città, ma anche in alcune scuole superiori che hanno aderito al progetto. Sempre suwww.acmolfetta.it/iocambio e alla pagina facebook iocambio, sono presenti tutte le informazioni e si può aderire alla campagna anche individualmente.

«C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare, dice un noto testo biblico. Ora è il tempo favorevole. Per parlare, per ritornare a contare, per fare la differenza»: con questo auspicio l’Azione Cattolica rilancia la sua azione a favore di un protagonismo civile e sociale dei suoi aderenti, della comunità ecclesiale e della cittadinanza tutta, invitata a riappropriarsi del proprio ruolo di responsabilità, cura, attenzione al bene comune. E questo impegno, anche alla luce degli interventi positivi di approvazione dell’iniziativa emersi nel dibattito finale con gli esponenti delle forze politiche e sociali convenute all’appuntamento e dei cittadini stessi, è da perseguire con «la coscienza sempre accesa».


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