L’ex procuratore Capristo faccia a faccia con i suoi accusatori: il 19 aprile l’udienza a Potenza

Il magistrato in pensione, capo della Procura di Trani prima e Taranto poi, incontrerà gli ex colleghi che l’hanno denunciato per tentata concussione, falso e truffa aggravata di Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

I pm Lanfranco Marazia e Silvia Curione e il gip Roberto Oliveri del Castillo: saranno loro i primi testimoni che la Procura di Potenza ha chiamato a deporre contro l’ex procuratore di Trani, e poi di Taranto, Carlo Maria Capristo.

L’emergenza Covid non dovrebbe fermare il processo previsto per lunedì 19 aprile, che si svolgerà con le cautele del caso, dalle mascherine al distanziamento, e farà entrare nel vivo la vicenda giudiziaria che, nel maggio dello scorso anno, fece finire Capristo agli arresti domiciliari e, un mese fa, gli ha fatto dire addio definitivamente alla magistratura.

 

Il Consiglio superiore della magistratura ha infatti accolto la sua richiesta di andare in pensione anticipatamente e ha già da tempo messo a bando il posto di procuratore di Taranto, attualmente occupato dal facente funzioni Maurizio Carbone. Il magistrato dovrebbe partecipare all’udienza di lunedì, nella quale sarà difeso dall’avvocato Angela Pignatari.

In quella circostanza Capristo si troverà per la prima volta faccia a faccia con due suoi ex sostituti, Marazia e Curione (marito e moglie, entrambi oggi in servizio a Bari) che lo hanno denunciato e sono stati individuati come parti offese. L’ex procuratore è accusato di tentata concussione, falso in atto pubblico e truffa aggravata e sarà processato insieme agli imprenditori bitontini Gaetano, Giuseppe e Cosimo Mancazzomentre il poliziotto Michele Scivittaro ha già patteggiato un anno e dieci mesi.

 

La tesi accusatoria è che Capristo avrebbe cercato di favorire i Mancazzo, che erano parte offesa in un’inchiesta per usura in corso a Trani, facendo pressioni sulla pm Curione.

I fatti sarebbero avvenuti quando era già a capo degli uffici giudiziari di Taranto ma su Trani — secondo l’accusa — continuava a esercitare una forte influenza. Lo chiamavano «”l maestro” ha scritto il gip di Potenza nell’ordinanza di custodia cautelare e quel nome è stato confermato nell’interrogatorio da Nino Mancazzo.

Silvia Curione, invece, era indicata come “la bambina” perché Capristo, all’epoca dei servizio a Trani, soleva chiamarla “bambina mia”. Tra due giorni sarà lei la prima a dover testimoniare, raccontando fatti e ricostruendo circostanze, così come ha già fatto durante le indagini.

La pm era titolare di un’inchiesta per usura nata dalla denuncia dei Mancazzo e quando decise di archiviarla, ricevette la visita di Scivittaro che la sollecitava a ripensarci: “Mi disse espressamente che era venuto a nome di Capristo — ha messo a verbale due anni fa — Lo considerai un oltraggio e subito dopo andai dal procuratore Di Maio (che aveva preso il posto di Capristo ndr) per riferire l’accaduto ma lui non c’era, così gli mandai dei messaggi e il giorno successivo tornai”.

Il capo, però, fece orecchie da mercante: “Io dissi che era inammissibile che persone che non stavano da due anni nel nostro ufficio volessero farla da padrone e lui rispose che potevamo trovarci di fronte a millanterie e mi invitò a non essere emotiva”.

Altrettanto forti le dichiarazioni fatte da Marazia agli inquirenti: “Fino al gennaio 2018 ero uno dei magistrati di cui Capristo più si fidava a Taranto, poi fui ascoltato a Potenza su una fuga di notizie su una mia indagine e, dopo quell’episodio, mi ignorava: non mi ha più chiesto di collaborare ad attività dell’ufficio, insomma cambiò tutto dal giorno alla notte”.

Marazia ha raccontato anche degli stretti rapporti tra Capristo e il faccendiere Filippo Paradiso, un uomo ben inserito negli ambienti romani e che era al corrente di molte vicende relative alle nomine dei magistrati. Per lunedì è stato chiamato a testimoniare anche il giudice Oliveri del Castillo, che ha lavorato al Tribunale di Trani quando Capristo era procuratore e che ha pubblicato di recente il libro ‘Indagine su un burattinaio’, dopo ‘Frammenti di storie semplici’ di qualche anno fa.

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