La “giustizia svenduta” di Trani, travolse anche le indagini sull’omicidio di Anna Maria Bufi? – seconda parte

prima parte  QUI

Dopo un anno dalla pubblicazione dell’articolo, esattamente l’11 aprile scorso, lo stesso giornalista pubblica sulla sua pagina facebook, “Racconti di cronaca, un post dedicato alla storia di Anna Maria Bufi riprendendo gli stessi temi dell’articolo apparsi su “GIALLO”. Una puntualizzazione la dedica, oltre al commento di Maurizio Bindi (parente del Bindi deceduto), all’agenda della vittima: ”Oltre a questa presunta rivelazione, c’è un altro elemento che è stato sempre ignorato: l’agenda di Annamaria, mai analizzata, nella quale la ragazza annotava una serie di entrate economiche che di sicuro non erano provento del suo lavoro di procacciatrice di contratti dell’Italgas. Chi le dava tutti quei soldi? Di sicuro non il professore di educazione fisica sospettato di essere il suo assassino”.

La ciliegina sulla torta arriva qualche settimana fa, alla redazione de “l’altraMolfetta”, una lettera anonima indirizzata anche ad altri 30 destinatari tra testate giornalistiche, locali e nazionali, trasmissioni televisive, Procure, Comandi Carabinieri, Ministeri e Presidente della Repubblica. Una lettera che riprende i temi trattati fino a questo momento con nuovi e interessanti elementi. Di seguito alcuni stralci della lettera (il testo integrale in coda):

“Un clamoroso caso di cronaca nera che urla ancora GIUSTIZIA

Oltre 28 anni fa nella notte tra il 3 e il 4 febbraio del 1992 veniva barbaramente e vigliaccamente trucidata Anna Maria Bufi una giovane ragazza di Molfetta (Bari).

Fu colpita da un balordo con inaudita violenza fino alla morte e poi abbandonata sulla statale 16 bis …

Sin dal principio attorno alla vicenda Bufi si è aggirato uno strano personaggio ma non si sapeva a quale titolo si interessava tanto del caso .

Poi si scoprì che quest’uomo conosceva bene la ragazza e qualche saggio gli consigliò di non occuparsi più della questione .

Si trattava e si tratta di un sospettato “eccellente” sul quale purtroppo non si è mai indagato davvero .

Come mai quando qualcuno ha iniziato ad interrogarsi sui suoi intimi rapporti con la ragazza uccisa è calato il silenzio ?

EGLI FU SOLO SFIORATO DAL PROCESSO MA STRANAMENTE NON FU MAI ASCOLTATO. COME MAI NESSUNO HA MAI SEQUESTRATO DUE O TRE FOTO DELLA RAGAZZA PER UN BREVE PERIODO PUBBLICATE SU LA GAZZETTA DE MEZZOGIORNO CON DEDICA SUL RETRO? A CHI ERANO STATE FATTE QUELLE DEDICHE? ESISTONO ANCORA QUELLE FOTO? DOVE SONO CUSTODITE?…

… Chi era davvero quell’uomo adulto che fino ai giorni precedenti al delitto, telefonava a casa Bufi senza qualificarsi chiedendo se c’era Anna e se riceveva risposta negativa interrompeva bruscamente la chiamata? Con chi parlava Annamaria al telefono a bassa voce?…

… In un inquietante post Facebook apparso il 3 febbraio 2018 sulla pagina di Maurizio BINDI si leggeva “E GIÀ …SANNO TUTTI CHE IL CARNEFICE È VIVO E VEGETO E SI GODE LA VECCHIAIA COME SI È GODUTO QUESTI ANNI TRA UNA PARTITA DI TENNIS E L’ALTRA. DEL RESTO… CON LE SPALLE FORTI DELLA “GIUSTIZIA”, QUELLA TERRENA VESTITA DI TOGA, DICO IO- SI FA PRESTO A PUNTARE IL DITO CONTRO GLI ALTRI :-“

Una affermazione gravissima e molto precisa che potrebbe portare proprio al sospettato eccellente che secondo Bindi è noto a tutti ma ignorato dalla magistratura.

Perché Maurizio Bindi lascia intendere che la giustizia non ha fatto il suo corso e forse si è accanita su un bersaglio debole per coprire qualche nome eccellente. Chi sarà mai il “carnefice” del quale scrive Bindi ?

Non deve essere difficile fare qualche piccola indagine per capirne di più. E’ stato immediatamente interrogato Maurizio Bindi? Pare di no.

Come mai la famiglia della povera Annamaria non ha voluto almeno approfondire quella dichiarazione di Bindi.

Come mai non è stato approfondito il ruolo di quel signore molto molto singolare che ha sempre ruotato attorno alla vicenda per poi defilarsi quando qualcuno ha iniziato a sospettare di quel morboso interessamento?

Chi gli ha consigliato di lasciar perdere? E con quale motivazione?

Come mai la Procura di Trani non ha approfondito questa vicenda sia dopo la dichiarazione di Maurizio Bindi e soprattutto dopo lo scandalo che ha coinvolto i magistrati Antonio SAVASTA e Michele NARDI che si occuparono del caso Bufi e che sono accusati di aver manipolato tanti processi?…

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Basterebbero solo gli spunti contenuti in questa lettera anonima per indurre la Procura di competenza a riaprire il caso. L’anonimo interlocutore sicuramente avrà attinto molte notizie dal blog del “Liberatorio Politico”, perché è stato l’unico sito che ha rilanciato dal febbraio 2018 tutto ciò di cui si è parlato in precedenza, ma aggiunge degli elementi nuovi che il “Liberatorio” non aveva riportato. Tra l’altro al “Movimento Liberatorio” non è giunta la lettera anonima, pur rientrando tra i destinatari, perché l’anonimo aveva sbagliato indirizzo. La lettera mi è stata resa nota dal Direttore Sergio Magarelli dopo che lo stesso l’aveva trasmessa alla locale Compagnia dei Carabinieri.

La parte finale della lettera merita una particolare riflessione perché di grande attualità e sembra essere un incidente di percorso che segna la strada da percorrere. Tra l’altro l’anonimo autore della lettera, mentre scriveva, non conosceva quanto sarebbe accaduto subito dopo. Tutti questi nuovi elementi vengono alla luce dal febbraio 2018, quando, contemporaneamente comincia a delinearsi la grande inchiesta sulla Procura di Trani “Giustizia svenduta”.

di Matteo d’Ingeo  – fine seconda parte –  continua

 

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