La discarica di Conversano dopo l’orrore la beffa dei costi

La discarica di Conversano  dopo l'orrore la beffa dei costi

di GIULIANO FOSCHINI – bari.repubblica.it

Per anni hanno respirato aria e rifiuti. Hanno mangiato uva, pomodori, cipolle, ciliegie misti a rifiuti. Probabilmente hanno anche votato con i rifiuti nelle liste elettorali, viste le complicità delle amministrazioni che in questi anni hanno governato la città con la ditta Lombardi che gestiva la discarica. E ora si scopre che le loro tasse sono diventate più salate proprio per colpa dei rifiuti.

Nell’inchiesta condotta dalla procura di Bari sulla discarica di Conversano (sequestrata nelle scorse settimane), accanto al disastro ambientale che secondo i pm avrebbe provocato l’impianto, esiste tutta una parte burocratica ma non per questo meno incredibile. Il caso  –  segnalato da Repubblica nei mesi scorsi e approfondito dalla procura dopo la denuncia del giornale  –  riguarda il contratto di affidamento del contratto di raccolta servizi.

VIDEO I RIFIUTI NASCOSTI SOTTO UNA MANCIATA DI TERRA

VIDEO QUEI FUMI CHE ESCONO DAL TERRENO

La vicenda comincia nel 2002 quando la ditta Lombardi si aggiudica una gara per la realizzazione di un impianto di Cdr (combustibile da rifiuto) bandita dalla Regione. L’appalto viene però annullato dal Tar e così la giunta Vendola nel 2006 affida la gestione dell’impianto al consorzio Cogeam (che fa capo tra gli altri al gruppo Marcegaglia) fissando il costo di smaltimento a 65,54 euro per ciascuna tonnellata di rifiuti. Nel 2010 però il Consiglio di Stato ribalta il risultato iniziale e riassegna l’appalto a Lombardi. La Regione avrebbe dunque dovuto risarcire l’azienda. Oppure bandire una nuova gara. Così ha fatto, fissando però dei paletti particolari, come fa notare il pm nella richiesta di sequestro: alla gara possono partecipare aziende che hanno avuto un fatturato da 70milioni nell’ultimo triennio 40 dei quali derivanti dallo smaltimento dei rifiuti. “Praticamente nessuno in Italia” spiega un investigatore.

Che si fa allora? Cogeam si mette insieme con Lombardi, costituiscono un’Ati e gestiscono insieme discarica e raccolta. Nessuna delle due aziende perde però soldi. Questo è possibile rispetto a sette anni prima cambiano giusto un paio di cosette nel contratto: l’affidatario deve rimborsare con 20 milioni di euro più Iva la ditta che ha realizzato l’impianto per “il costo attualizzato dell’investimento complessivamente sostenuto dalla stessa”. Lombardi quindi, in parte, rimborsa se stesso. Ma soprattutto cambia la tariffa: il costo del rifiuto passa da 60,54 euro a tonnellata del 2006 ai 125,74 del 2011, “un aumento totale  –  scrive il pm Baldo Pisani  –  del 107 per cento”. Com’è possibile? La Procura non si riesce a dare una spiegazione. E anzi precisa: “Si fa presente che adeguando la tariffa all’indice Istat la tariffa sarebbe dovuta passare da 60,53 a 68,95: si rileva quindi un incremento percentuale totale del 92 per cento in favore dell’ente gestore “.

Che questo della discarica sia un gran pasticcio, se ne sono accorti (dopo anni di battaglie isolate dei comitati cittadini) anche le istituzioni: il direttore generale dell’Arpa ha annunciato un’inchiesta interna dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni telefoniche tra il chimico Onofrio Laricchiuta e alcuni dirigenti dell’Agenzia regionale. Sul caso sono
intervenuti anche il presidente della Regione, Nichi Vendola e l’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro. “L’inchiesta  –  spiegano in una nota ufficiale  –  riguarda due situazioni distinte: la prima tocca il vecchio lotto, la vecchia discarica Martucci che nel 2011 abbiamo provveduto a chiudere e la cui gestione post-mortem per legge non è competenza regionale. Il secondo aspetto riguarda le vasche di servizio e soccorso del nuovo impianto per le quali risulterebbero irregolarità nella realizzazione e nella gestione”. “Sul nuovo impianto  –  continuano  –  quello che alla Regione Puglia interessa è di poter utilizzare in sicurezza un impianto realizzato per le esigenze del territorio: il nostro compito è di assicurare i servizi evitando, soprattutto con l’arrivo dell’estate e della stagione turistica, qualunque criticità”.

Infine, il Governatore e l’assessore commentano il video pubblicato ieri da Repubblica che documentano il terreno che fuma e i rifiuti interrati in questi anni. “Sono immagini impressionanti e minacciose  –  dicono  –  che dimostrano, al di là di ogni dubbio, come sia stato realizzato un vero e proprio attentato ai danni della salute dei cittadini. Per questo apprezziamo molto il paziente lavoro della magistratura, grazie al quale sta venendo alla luce, in tutta la sua drammaticità, questa storia di inquinamento e di avvelenamento dei terreni”.

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