Il salto di qualità della “CICCOLELLA S.p.a.”

 Dagli ortaggi ai fiori, dall’uncinetto all’energia elettrica

 
Il più grande giardino del mediterraneo, così si presenta il Gruppo Ciccolella Holding sul sito ufficiale. Il gruppo nasce negli anni ’60 come azienda agricola a conduzione famigliare che coltiva e vende melanzane e peperoni; poi lasciano perdere gli ortaggi per dedicarsi ai fiori, in particolare crisantemi e garofani, e li vendono con la bancarella posta davanti al cimitero di Molfetta. Negli anni Settanta la nuova svolta: buttano a mare crisantemi e garofani per dedicarsi prima alle rose e in seguito anche agli anthurium. Diventando col tempo i numeri uno in Europa. L’azienda cresce, conquista i mercati locali e nazionali fino a conquistare l’Europa intera.

Oggi alla guida della Holding di famiglia c’è Corrado Ciccolella che con gli altri fratelli controlla oltre 30 ettari di serre concentrate nella provincia di Bari e progetti per la realizzazione di altri 38 ettari di vivai in Basilicata e 10 in Calabria. Il gruppo Ciccolella costituisce il più importante polo europeo per la produzione di rose e il primo a livello mondiale per la coltivazione di anthurium. Nel 2005 Ciccolella acquista la società Cucirini Cantoni Coats, nata nel 1890 con il nome Fabbriche Italiane Filati Cucirini. L’azienda è specializzata nella produzione di filati per cucire, ricamare e lavorare all’uncinetto tessuti e accessori da ricamo, nastri, aghi, ferri, uncinetti e forbici.

Ma Corrado Ciccolella decide di quotare la sua società in borsa e prima di Natale dello scorso anno il regalo è arrivato. La nuova società Ciccolella S.P.A. che chiudeva con un fatturato di 60 milioni di euro per il 2006 conquista piazza affari e i suoi titoli s’impennano improvvisamente. Le cifre sono sicuramente destinate a salire di molto, perché nel 2008 è previsto un altro centro di produzione a Sibari, in Calabria e prima ancora dovrebbe entrare nel processo produttivo l’impianto di Candela (FG). Quest’ultimo è nato in seguito ad un accordo con il gruppo Edison. Certo! Il colosso energetico e il gruppo molfettese per la prima volta su scala europea sfrutteranno sinergicamente le rispettive attività: l’energia e il calore prodotti dalla nuova centrale Edison a Candela, alimenteranno i 60 ettari di serre dell’azienda Ciccolella dedicate alla coltivazione di rose e anthurium.

La Ciccolella Holding vuole ancora di più, e a Molfetta l’energia per alimentare le sue serre vuole produrla in proprio senza l’aiuto della EDISON. Ma vediamo cosa ci riserva questa nuova pagine della saga dei Ciccolella.

I fratelli Ciccolella S.p.a. arricchiscono ancora la loro Holding famigliare con una nuova società la “ PowerFlor srl “. Questa società anche se ha un suono che richiama la principale attività dei Ciccolella, in pratica è registrata due volte sul sito della Confindustria ed ha come mission la produzione, trasferimento e distribuzione di energia elettrica, di vapore mediante impianti alimentati anche da fonti rinnovabili (biomasse); fabbricazione di articoli vari quali fiori, foglie e frutti artificiali, produzione, trasformazione, distribuzione e vendita energia elettrica. Evidentemente la vicinanza con la Cucirini e la EDISON ha influenzato a tal punto i Ciccolella da voler passare dalla coltivazione di fiori freschi a quelli artificiali, stravolgendo la loro vocazione aziendale fino a voler produrre e vendere energia elettrica. Speriamo però che non facciano come i loro amici della Edison a cui i Carabinieri di Foggia hanno sequestrato qualche giorno fa   gli impianti di produzione di energia eolica perché costruiti senza V.I.A.(valutazione d’impatto ambientale).

Vediamo un po’ come i Ciccolella si organizzano per raggiungere questo nuovo obiettivo aziendale.

La Società POWERFLOR Srl con sede legale in Via Patrioti Molfettesi n. 8 – Molfetta, a firma del suo Legale Rappresentante Vincenzo Ciccolella ha presentato istanza, acquisita agli atti del Settore Industria ed Energia della regione Puglia, al prot. n. 38/10275 del 29.11.04 ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 387/2003, per il rilascio di autorizzazione a realizzare e gestire un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. La stessa Società POWERFLOR Srl con nota prot. n. 38/362 del 20.1.2006 chiede al Settore Industria ed Energia l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di due motogeneratori (gruppi elettrogeni) a ciclo combinato con turbina, di potenza complessiva di 39 MWe (77 Mwt) alimentato ad oli vegetali da ubicare alla Contrada Ciardone in agro del Comune di Molfetta, poichè la società Powerflor ha deciso di sostituire la obsoleta tecnologia a biomasse solide con una recentissima tecnologia di produzione con biomasse liquide (oli vegetali).

Non si comprende se a distanza di due anni la richiesta sia la stessa oppure si tratta di due impianti di natura e potenza diversa.

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La risposta forse è già nei due cartelli apparsi nei pressi del cantiere dove dovrebbe sorgere la centrale elettrica, ma noi vogliamo capirne di più.

In una relazione tecnica del progetto depositato presso gli uffici comunali nell’agosto 2005 si dichiara che l’impianto da costruire, la “centrale termoelettrica”, servirà a soddisfare il fabbisogno termico ed elettrico necessario alla conduzione delle serre impiantate sullo stesso territorio nelle particelle limitrofe.

Dopo circa un anno, il 28 aprile 2006 il sig. Ciccolella Vincenzo dichiara durante la conferenza di servizi presso la Regione, che si tratta della costruzione e l’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabili costituito da n.2 motogeneratori ( gruppi elettrogeni) a ciclo combinato con turbina di potenza complessiva di 39Mwe pari a 77MWt, alimentato con oli vegetali.

Spiegava inoltre che solo l’eccesso di calore prodotto dall’impianto sarebbe stato utilizzato mediante “teleriscaldamento” per le serre di proprietà della Società istante ( ma la società istante Powerflor possiede serre?). Si prevedeva inoltre una cabina ENEL connessa alla rete di distribuzione con allaccio entra –esce della potenza di 150kV. Ecco la forza innovativa dei Ciccolella, sfruttando il brevetto del teleriscaldamento, in linea con il trattato di Kioto, riescono a portarsi nelle serre l’acqua calda di scarto dalle centrali e incassano in “borsa” elettrica, considerando gli elevati costi energetici di un’impresa agroindustriale.

Ma c’è qualcosa che non quadra. Come mai, in quella conferenza di servizi il rappresentante del nostro Comune, l’Ing. Giuseppe Parisi, e la rappresentante della AUSL BA/2- Molfetta, Dott.ssa Anna Elisabetta Altomare, non hanno sollevato alcuna obiezione sul progetto e sulle dichiarazioni del sig. Ciccolella? Forse la campagna elettorale in atto li aveva distratti?

E’ chiaro che non si tratta più di una piccola autorizzazione a realizzare e gestire un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili o di sostituzione di un vecchio impianto obsoleto che deve servire a soddisfare il fabbisogno termico ed elettrico necessario alla conduzione delle serre; si tratta invece di una vera e propria centrale termoelettrica che dovrebbe produrre energia elettrica pari 304.648 MWh/anno sulla base di un funzionamento di 8.000 h/anno. La superficie interessata è di 14.500 mq e sono previste due ciminiere alte 30 m, due serbatoi di stoccaggio degli oli vegetali da bruciare come combustibile alti 17 m.

Il sito dove dovrebbe sorgere questa centrale è sulla strada provinciale n.55 Molfetta –Bitonto, a 500 m dall’autostrada nel bel mezzo di numerosissimi campi coltivati a prodotti ortofrutticoli con attivissime aziende di settore e non molto distante da civili abitazioni. Non si comprende il motivo per cui il Dirigente del Settore Ecologia, Dott. Luca Limongelli non abbia ritenuto che un simile impianto non fosse sottoposto a valutazione d’impatto ambientale. Eppure la normativa in materia è chiara.

La Legge Regionale n. 11 del 12.4.2001  (Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale) tra gli elenchi dell’allegato B.2 ( Interventi soggetti a procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. di competenza della Provincia) al comma B.2g )- riporta gli impianti termici per la produzione di energia, vapore e acqua calda con potenza termica complessiva superiore a 50 MWt.

 E allora? caro Dott. Limongelli? Come mai l’impianto dei Ciccolella che ha una potenza di 77 MWt non è stato sottoposto alla V.I.A.?

Eppure l’impatto è notevole. Ci sarebbero tante altre cose da dire su questa bella iniziative della famiglia Ciccolella, ma aspetteremo trepidanti l’evoluzione dei fatti.

Per il momento noi potremmo essere orgogliosi, come il nostro Sindaco,  di questi nostri concittadini, delle loro aziende e condividere, perché no, le considerazioni di Antonio Ciccolella in una intervista di qualche giorno fa a “ Il Giornale” a proposito delle serre e centrali a Melfi, Candela e Catanzaro; una soluzione, spiega Antonio, «che consente notevoli vantaggi in termini di efficienza, risparmio energetico e rispetto dell’ambiente».

Direi che nella pratica bisognerebbe essere più coerenti con i buoni propositi. E poi ultimamente abbiamo scoperto che non è tutto oro quello che luccica in casa Ciccolella. Nel marzo scorso le buone notizie della Borsa affari della   Ciccolella s.p.a. sono state offuscate da un significativo sciopero dei dipendenti dell’azienda impegnati in una dura lotta contro pratiche e rapporti di lavoro” feudali”, così si esprimevano  in una conferenza stampa i vertici regionali della Flai-CGIL.; dichiaravano di aver aperto la vertenza aziendale per ottenere «la stabilità occupazionale e la trasformazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, il rispetto dei contratti di lavoro, il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, il rispetto delle libertà sindacali, contro il lavoro nero e grigio, le evasioni contrattuali e contributive, il sottosalario, praticati dall’azienda”.

Insomma, signori Ciccolella, se fosse tutto vero quello che raccontano i vostri lavoratori, non va bene. Noi siamo contenti dello sviluppo delle vostre aziende ma, per cortesia rispettate i vostri dipendenti, la nostra città e soprattutto l’ambiente e se volete riscaldare le vostre serre, senza inquinarci, trovate altre soluzioni, e… se son rose fioriranno.

 Molfetta, 4 Maggio 2007

 
 

20 Risposte a “Il salto di qualità della “CICCOLELLA S.p.a.””

  1. la mobilitazione dei lavoratori della ciccolella spa dimostra ancora una volta che questi nostri concittadini diventano miliardari sulla pelle dei lavoratori. intervenga il sindaco e faccia rispettare la dignità di ognuno di noi, e blocchi la centrale dei ciccolella.

    G.S.

  2. leggendo l’articolo si parla di energie rinnovabili conformi al protocollo di Kyoto, quindi a basso impatto.

    come si puo’ rilanciare l’economia senza alimentarla? forse questa iniziativa messa a sistema con tutte le altre porterà i suoi frutti

  3. ma si conoscono le biomasse che saranno bruciate nella costruenda centrale elettrica??

  4. da quanto apparso sulla gazzetta del mezzogiorno pare che si tratti di olii vegetali

  5. Holding Ciccolella e lavoratori. Ancora aria di bufera fra la dirigenza dell’azienda e i lavoratori, che hanno una idea ben precisa di quello che significa lavorare per questa azienda di floricoltura.

    Per alcuni di loro è: “una umiliazione quotidiana. Bisogna accettare impassibili le decisioni di questi signori, che si possono permettere di gestire la dignità delle persone che lavorano per il loro gruppo. Il rapporto operaio – Ciccolella è un baratto, l’azienda ti dà quello che ha deciso, 25 o 30 euro al giorno per 7ore e mezzo di lavoro per la dignità a vita”. Alla domanda perché avete accettato queste condizioni la risposta è stata lapidaria e unanime: “non c’è lavoro!”.

    http://www.molfettalive.it/News/news.asp?RelatedID=3295

  6. vogliamo lasciar stare le vicende sindacali della Ciccolella spa e vogliamo parlare di sti cacchi di oli vegetali, questi sconosciuti.

    chi ne sa qualcosa, ci potrbbe illuminare???

    naturalmente senza bruciarli ,per ora..

  7. E’ vero che Carlo Debenedetti con la sua società Sorgenia realizzera a Molfeta una Megacentrale?

  8. la rete ci dice che si potrebbe trattare di piccoli impianti fotovoltaici di 1MW ciascuno situati all’interno della Zona Industriale solo progetti. E’ da verificare.

  9. Carlo o Rodolfo non cambia.Sorgenia, CIR e Energia Holding sono la stessa cosa.Ma non credo si tratti di megaimpianti.

  10. da agronomo ho avuto un colloquio presso l’azienda ciccolella. offerta? 850€ mensili per lavorare a Melfi o giù di lì. gli ho risposto che io pago molto di più i miei operai quando li porto in campagna. questo è schiavismo intellettuale. non mi meraviglierei se fra qualche anno ci fosse un bel tracollo finanziario tipo Parmalat.chissà! chi semina vento raccoglie TEMPESTA

  11. bisogna ammirare questa azienda che da lavoro a oltre 1000 operai e gli fa lavorare tutto l’ anno, con la crisi che c’e in giro bisogna lavorare anche sotto pagati ma quei soldi si ricevono tutto l’anno e come avere un posto statale . questo commento e dedicato a quelli che con avendo un affitto e dei figli da sfamare , anno sempre da dire qul cosa contro il datore di lavoro . se siete tanto bravi a parlere male della vostra azienda aprite voi un azienda e fatela diventare come quella dei vostri datori di lavoro

  12. hai aspettato due anni per scrivere quest’ultimo post ed ora dobbiamo aspettare altri due prima che tu ce lo faccia capire… cmq oltre a chi non ha affitto da pagare e figli da sfamare c’è chi non ha un ca… da fare e va in giro a lasciare commenti come questo…

  13. sono un operaio del gruppo CICCOLELLA,sono iscritto allaCGIL,lavoro per loro da un bel po di tempo,posso,come testimone oculare,garantire che tutto ciò che è stato detto o scritto sul loro comportamento “abbominevole” nei confronti di noi operai,al di la del sindacato di appartenenza,corrisponde a verità

  14. sono un lavoratore della “CICCOLELLA S.p.a.”Ho partecipato agli scioperi indetti contro la suddetta azienda,per rivendicare diritti salariali mai concessi e non solo.Ci tengo a precisare che mantengo distanze assolute da ogni forma ideologica o di appartenenza,e accuso le istituzioni,pubbliche o private,di aver assunto un atteggiamento,quantomeno “omertoso”,nei riguardi dei fratelli CICCOLELLA.Senza peli sulla lingua faccio riferimenti al governatore della regione,all assessore alla agricoltura,all ispettorato del lavoro,a parte di alcuni esponenti del mondo del clero,a sindacati di comodo messi su dall azienda,agli organi d informazione ,vedi quindici o l altra molfetta,che hanno dato parola agli “oppressori” e negata agli “oppressi”(intendo noi operai coinvolti nelle rivendicazioni),i giudici che hanno permesso il licenziamento di alcuni miei colleghi anche loro coinvolti in suddette rivendicazioni.Ed è per Simone N.,Antonio d.,Antonio M.,Antonio C.,tutti con moglie e figli,è per loro che ho deciso di partecipare a questo forum,poichè l opinione pubblica molfettese e non solo,sappiano che questi operai hanno perso ingiustamente il loro posto di lavoro,non solo per un capriccio dei “CICCOLELLA”,ma soprattutto per quegli organi preposti a tutelare i loro diritti.

  15. Sono un operaio del Gruppo CICCOLELLA,appartengo a quella insignificante minoranza(circa il 3 per cento),che ha scioperato non per rivendicare diritti salariali sempre negati e miglioramenti delle condizioni di lavoro,ma il diritto ad usufruire di fantomatici(si perchè non li hanno descritti)privilegi;questo ha diffuso l azienda tramite comunicato stampa.Fin qui nulla di sorprendente.Di sorprendente(anzi di indecente e vergognoso)è invece il comunicato stampa diffuso dalla U.I.L.A.,in cui maniestava tutta la sua solidarietà verso la FAMIGLIA CICCOLELLA e biasimo per chi come noi insignificante minoranza, tende ,gratuitamente ad infangare l immagine di codesta azienda.L opinione pubblica deve sapere che questo sindacato è sul libro paga dell azienda,e non solo;a questo sindacato è stato obbligato ad aderire,usando violenza psicologica(minacce di licenziamento)il restante 97 per cento dei miei colleghi.Tutto ciò che ho affermato, trova conferma nella condanna emessa nei confronti dell azienda,rea di comportamento antisindacali nei confronti della C.I.G.L.,impedendo a chi volesse di iscriversi a codesto sindacato,da parte del tribunale di Tani.

  16. Salve io sono antonio ardito di Polignano a mare (Bari)ho inviato un mio scritto di aprovazione al gruppo Cicconella S.P.A. di Molfetta (Bari) pur dal 1995 portavo la trolba in Terlizzi da l'Olanda la prendevo vicino alla autostrda 29 quella che sta tra Breda e Roterdam già da tempo avevo inmagginato di un inserimento nei fiori anche la nostra Puglia e bene il mio pensiro non si perso invano ora apprendi che la Cicconella e in tutto questi livelli io per voi mi sento molto orgoglioso e non solo contentissimo di tutto
    il vostro travaglio certo di tanti sagrifici .ora sono in pensione e vado con un mio amico tanto per passare il tempo consegnando fiori per la provincia ma questi si stanno bloccando perchè manca il prodotto e volevo chiedervi se 
    si puo affaciare li da voi per prendere alquni prodotti che gli mancano la ditta e di Monopoli azienda agricola come possono condattarvi se ce lo fate sapere io riferiro e nel caso verremo a trovarvi se ci dite dove poter venire se sia a Candela o a Molfetta io non sono molto capace di capire i fiori loro si 
    cosi vediamo di poterci incontrare e discutere di tutto il lavoro da poter avviare per ora vi ringrazio e in occasione invio i distintamente i congratulazione con i ringraziamenti di aver portato da per tutto la vostra bandiera e l'orgoglio di noi Pugliesi grazie di vero cuore a risentirci .

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