Giudice arrestato a Bari, ecco le raccomandazioni di De Benedictis per esami universitari e concorsi pubblici

I carabinieri hanno ricostruito una serie di vicende originate da richieste di intercessione da parte di imprenditori del settore carburanti e delle costruzioni, titolari di sale ricevimenti e di caseifici, medici, manager della sanità, avvocati e politicidi Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Un vorticoso giro di raccomandazioni per trovare posti di lavoro, superare concorsi pubblici ed esami universitari: sta emergendo anche questo dalle inchieste leccesi sull’ex gip barese Giuseppe De Benedictis, arrestato il 24 aprile per corruzione in atti giudiziari con l’avvocato Giancarlo Chiariello e una seconda volta il 13 maggio con Antonio Serafino, caporale maggiore dell’Esercito, per la detenzione di un arsenale da guerra in una masseria ad Andria.

Ascoltando il magistrato parlare al telefono e osservando il flusso di persone che si recavano nel suo ufficio in tribunale, i carabinieri hanno ricostruito una serie di vicende originate da richieste di intercessione da parte di imprenditori del settore carburanti e delle costruzioni, titolari di sale ricevimenti e di caseifici, medici, manager della sanità, avvocati, politici.

A fare da tramite con il giudice, veicolando sollecitazioni e organizzando appuntamenti, c’era un carabiniere in pensione, finito al centro degli approfondimenti che i pm salentini Roberta Licci e Alessandro Prontera hanno tuttora in corso.

Oltre a risultare il collettore delle richieste da avanzare a De Benedictis — scrive la gip Giulia Proto nel decreto con cui aveva autorizzato la prosecuzione delle intercettazioni sull’utenza dell’ex militare — ha l’attitudine a catalizzare istanze di assunzioni nell’ambito della pubblica amministrazione, in particolare carabinieri, Esercito e polizia penitenziaria“.

E vengono citati diversi casi. A partire da quello di un aspirante carabiniere, nipote di un medico in servizio in un ospedale di Bari, che aveva sollecitato l’interessamento del giudice. Della partita — stando a quanto ricostruito — faceva parte anche un colonnello dei carabinieri in pensione, che avrebbe tenuto contatti con colleghi romani per aiutare chi di dovere a superare i concorsi.

Nel caso del nipote del medico, al ragazzo sarebbero state fornite indicazioni su cosa studiare. Ma quando il colonnello aveva capito che della questione si stava interessando anche De Benedictis, si era tirato indietro per non fargli torto nel momento in cui gli aiutanti avrebbero dovuto ricevere la gratitudine della famiglia.

Un altro episodio riguarda una ragazza che voleva entrare nella polizia penitenziaria: “Tutto a posto, l’11 gennaio parte”, diceva l’ufficiale al carabiniere in pensione. E poi un’altra giovane, sostenuta da un dipendente amministrativo del tribunale di Bari, che avrebbe dovuto essere assunta all’aeroporto.

In un caso, al contrario, sarebbe stata proprio una mancata assunzione a scatenare un atteggiamento ostruzionista da parte di una dipendente di un Comune del Barese che avrebbe dovuto selezionare gli ospiti da mandare al centro diurno Villa Anita, di cui De Benedictis era socio. Non avendola potuta accontentare, il giudice ipotizzava di ammorbidirla in altro modo: “Digli che se vuole il regalo glielo facciamo, non siamo persone irriconoscenti. Non ti possiamo accontentare sul figlio, ma ti possiamo accontentare in un’altra maniera”.

Un altro capitolo riguarda l’aiuto fornito a qualche studente universitario. Per far superare un esame alla figlia di una sua amica, De Benedictis avrebbe chiesto sponda a un avvocato che insegna all’Università di Bari e che avrebbe dovuto esaminarla. “Ha detto studia questo e basta — spiegava alla madre della studentessa dopo l’incontro con il professore — Tu basta che una settimana prima che lei vuole andare, mi dici: ‘Lei vuole andare’. Io vado da quello e glielo ricordo“. Così la ragazza aveva superato l’esame, annota la polizia giudiziaria. E l’ex gip incassato la riconoscenza di un’altra famiglia.

 

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