di Mino Ciocia www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Con l’incendio di una «Fiat Punto» e di una «Ford Fusion», il bilancio delle auto distrutte dalle fiamme dall’inizio dell’anno, sale a 13. Questa volta il rogo è scoppiato nel cortile di un condominio di via Giuseppe Di Vittorio in zona 167, in un atrio recintato e protetto da un’alta siepe.
Un elemento questo che potrebbe far pensare ad una scelta ben oculata dell’incendiario nello scegliere dove colpire, e che per questo non si ferma neanche davanti alle recinzioni. Presumibilmente, per mettere a segno il suo disegno, il criminale ha dovuto scavalcare la recinzione. Le due auto incendiate infatti, erano parcheggiate l’una di fianco all’altro proprio sotto la siepe che le nascondeva alla vista. Sempre uguale la dinamica che appare consolidata.
Le fiamme sono partite come sempre dal vano motore, intono alle 4,30 del mattino. Pochi minuti dopo, l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno circoscritto l’incendio, senza però riuscire ad individuare, come in tutti gli altri casi, tracce di inneschi o altri materiali infiammabili. Il loro pronto intervento, e quello dei carabinieri, non è però riuscito a domare le polemiche e le paure dei residenti della zona.
«Siamo ostaggio di gruppi di delinquenti che soprattutto di notte scorazzano per le vie della città senza che nessuno si preoccupi di intercettarli o fermarli – sono i commenti raccolti nelle ore successive all’ennesimo rogo – . Non c’è più nessuna zona della città dove si possa vivere tranquilli».
Rassegnazione mista a rabbia sono i sentimenti che più aleggiano tra la popolazione locale. «Ci sentiamo presi in giro – lamentano i residenti della zona – da chi ci dice che non ci sia la prova certa che tutti questi incendi abbiano una matrice dolosa. Ma è strano che sempre nel cuore della notte, e ormai ripetutamente, qualche automezzo prenda fuoco per un cortocircuito o per autocombustione».
L’ultimo incendio tra l’altro è stato appiccato non molto distante dalla stazione locale dei carabinieri. Un rione fino ad oggi risparmiato dall’incendiario. E questo fa crescere ancora di più la semplice richiesta di una maggiore presenza delle forze dell’ordine a garanzia della sicurezza di tutti. «Sentiamo sempre dire che le forze dell’ordine indagano su questi incendi – commenta Giovanni, un anziano che ha la sua auto parcheggiata per strada – Ma sarà poi vero? L’incendiario sembra che agisca sempre indisturbato. Possibile che non si riesca ad individuare quel criminale?».
Qualcuno comincia a chiedersi se dietro a questi incendi non ci sia qualcosa d’altro. «Di sicuro la città è sotto scacco – commenta Nicola, un professionista costretto ogni mattina ad alzarsi presto – Questi incendi possono anche avere matrici diverse o qualcuno vuole regolare i propri conti incendiando auto coinvolgendo però tante persone ignare».