Torna di attualità la questione riguardante la vendita delle mascherine. Con i mesi la situazione si è evoluta, tanto da passare dalla difficoltà nel reperirle all’applicazione del prezzo giusto. L’ultima conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che di fatto ha anticipato l’ultimo Dpcm, ha scatenato nuovamente la corsa alle mascherine a 0,50 centesimi.
Ebbene il nodo della questione è proprio questo, acquistare mascherine chirurgiche ad un prezzo non superiore ai 0,50 centesimi così come stabilito dal nuovo decreto ministeriale firmato il 26 aprile. A Molfetta, così come affermano alcuni farmacisti, la corsa alla mascherina a prezzo stabilito è già iniziata, sebbene il Dpcm pone come data il 4 maggio per l’inizio della vendita a tale cifra. «Realmente non pensavamo che potesse giungere in cosi breve tempo una richiesta di questo tipo da parte dei nostri clienti – afferma uno dei farmacisti molfettesi – in quanto anche noi abbiamo appreso la notizia soltanto domenica sera e regna un caos generale su tutta la situazione. Alcuni clienti esigevano le mascherine chirurgiche a quel prezzo già da ieri, altri invece hanno chiesto soltanto delle informazioni. Il risultato è che ad oggi non sappiamo davvero come comportarci anche perché non sono giunte indicazioni precise da nessuno».
A porre l’attenzione sul caso è stato anche il «Liberatorio politico» di Matteo d’Ingeo che, nelle scorse ore, ha richiamato all’attenzione proprio quanto recita il decreto ministeriale, ovvero che «il prezzo finale di vendita al consumo dei prodotti indicati praticato dai venditori finali, non può essere superiore per ciascuna unità, a 0,50 euro, al netto dell’imposta sul valore aggiunto». E’ stato lo stesso esponente del «Liberatorio politico» a invitare i cittadini a segnalare eventuali abusi nel vendere le mascherine chirurgiche oltre i 50 centesimi a pezzo.
Eppure la situazione rischia di essere più complessa del previsto, in quanto, qualora il Governo non dovesse intervenire per chiarire e facilitare la vendita delle mascherine chirurgiche a quel prezzo da parte dei farmacisti o parafarmacisti, la questione diverrebbe un serio problema. E’ quanto afferma un altro farmacista di Molfetta. «Non potrò mai venderle al costo imposto dallo Stato – confessa – perché le ultime acquistate da me le ho pagate ognuna 1,80 euro più Iva per venderle a 2,90 che mi pare un prezzo ragionevole rispetto al costo da me sostenuto. Se riuscissi a pagarle almeno a 40 centesimi Iva compresa, potrei riuscire a venderle a 0,50, ma solo come servizio, non per guadagno».
Secondo quanto si apprende tutte le farmacie e le parafarmacie italiane saranno messe in condizione, dal commissario Domenico Arcuri, di vendere a tutti i cittadini le mascherine chirurgiche al prezzo massimo di 0,50 euro. Alle farmacie che, negli ultimi giorni, hanno acquistato dispositivi di protezione ad un prezzo superiore ai 50 centesimi verrà garantito, secondo quanto prevede l’intesa, un ristoro ed assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal Governo.