De Castris: “Gli anticorpi della Giustizia funzionano”

Prima lo scandalo dei giudici tranesi con la giustizia capovolta: arresti che assomigliavano a sequestri di persona a scopo di estorsione, tangenti, un modello virtuoso che viene portato a sistema vizioso, con due magistrati (il giudice Michele Nardi e il pm Antonio Savasta) condannati per reati gravissimi. Adesso la storia del gip Giuseppe De Benedictis che svendeva la sua funzione a un avvocato che fino a ieri era assai stimato nel Foro. E lo faceva per denaro contante. Ma soprattutto, a vantaggio di capibastone della criminalità organizzata. In mezzo a tutto questo orrore ci sono però due dati che non è possibile non segnalare. Ci sono stati gli anticorpi. E hanno funzionato. Se il bubbone Trani è scoppiato, è stato grazie alle segnalazioni della procuratrice generale Anna Maria Tosto. Se una luce su De Benedictis c’è stata, è stato per la determinazione dei pm baresi — Federico Perrone Capano e Marco D’Agostino — dell’allora procuratore capo Giuseppe Volpe, dell’attuale reggente Roberto Rossi. Se poi tutto è accaduto, è stato grazie al lavoro della procura di Lecce, coordinata da Leonardo Leone de Castris, che ha condotto l’ultima indagine insieme con i sostituti Roberta Licci e Alessandro Prontera.

Procura di Lecce da cui ieri sono arrivate parole molto chiare. « Oltre a ribadire il grande apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto e la grande professionalità dimostrata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Bari — spiega lo stesso procuratore capo de Castris — questo ufficio desidera rivolgere un sentito ringraziamento all’autorità giudiziaria di Bari e Trani per la collaborazione istituzionale prestata e le segnalazioni trasmesse, che hanno consentito di concludere un’indagine assolutamente doverosa, anche se al tempo stesso dolorosa per tutti noi » . « È opinione di questa Procura — continua De Castris — che la collettività, sia pure nel comprensibile disagio e disorientamento determinato dalla vicenda, possa trovare motivo di sollievo nella circostanza che proprio l’istituzione giudiziaria possieda gli anticorpi necessari per colpire i comportamenti devianti e abbia, ancora una volta nella nostra regione, dimostrato di saper guardare al proprio interno e individuare le più gravi criticità. E’ oggi più che mai necessario che, insieme con l’avvocatura, tutti gli uffici giudiziari proseguano nel proprio impegno volto ad assicurare un servizio efficiente e trasparente per la collettività».

fonte: quotidiano.repubblica.it

 

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