La situazione del commercio dell’orto-frutta a Molfetta è allo sbando; si è passati dal “mercato diffuso” di Azzollini, che si è fatto governare dalle “famiglie” che sceglievano le postazione del piano del commercio, al “mercato molto diffuso” di T. Minervini. Nel mezzo c’è stata l’amministrazione Natalicchio che, per bocca del suo assessore alla legalità, sosteneva che il fenomeno non esisteva, fino a rilasciare dichiarazione del tipo: “Che cosa volete che siano due cassette fuori posto!“. L’attuale amministrazione, cerca di mettere le pezze a colori sulla propria incapacità di tenere sotto controllo un fenomeno ormai incancrenito. Oltre alle occupazioni abusive di suolo pubblico nel centro città, ormai note anche ai topi e più volte denunciate, il fenomeno si diffonde in periferia a macchia d’olio. Questa settimana abbiamo raccolto fotografie solo di una parte di postazioni a ponente della città; in taluni casi si tratta di “commercianti” che provengono da fuori città. Evidentemente oltre al turismo culturale si è sparsa la voce, in provincia, che a Molfetta esiste anche il turismo commerciale e che chiunque può vendere dove vuole e si può trasformare una licenza ambulante in una posto a fisso itinerante.