La liberazione della facciata della chiesa di San Domenico non è una vittoria, ma la sconfitta del senso civico e del rispetto dei beni comuni in questa città. Da una parte il silenzio e l’immobilismo delle istituzioni preposte a tale salvaguardia che si sono attivate, e non tutte, solo dopo il nostro esposto, con il silenzio complice di molte associazioni, anche cattoliche; dall’altra parte il parroco di una chiesa che dovrebbe dare esempio di buone pratiche civiche e invece ha trasformato la facciata della chiesa in una grande bacheca pubblicitaria. Abbiamo subito critiche per questa nostra denuncia dai difensori ad oltranza di quella “chiesa” inviolabile e inattaccabile, da difendere sempre senza se e senza ma, anche se colpevole. Ci hanno detto anche che non dobbiamo perdere tempo per queste cose perchè ci sono cose molto più gravi di cui preoccuparsi. Noi invece riaffermiamo la necessità, specialmente in questa città, di denunciare qualsiasi tipo di illegalità diffusa, dall’uso improprio di una facciata di un monumento, all’occupazione abusiva di suolo pubblico, dall’appropriazione abusiva di demanio pubblico, alla concessione edilizia camuffata, dall’affidamento a trattativa privata di lavori pubblici a ditte facenti capo a famiglie con precedenti penali, alle concessioni di locali pubblici ad amici e associazioni di amici, ecc,ecc. L’affermazione della legalità in tutte le sue forme è necessaria per arginare sul nascere tutti i presupposti di certa cultura prevaricatrice che potrebbe dar vita a quell’humus fertile degli atteggiamenti e metodi mafiosi. Eppure la nostra battaglia di civiltà non è conclusa perchè la facciata è stata liberata ma non è ancora completata.
Il Dirigente Settore Territorio, con Ord.n. 44175 del 16 luglio 2015, accusava il sig. Don Francesco Sancilio di illecito edilizio-urbanistico presso la Chiesa di San Domenico cosi descritte:
1) Sotto le tre arcate del porticato posto antistante la facciata della chiesa, ha posizionato n.3 pannelli di forma semicerchio del diametro di m. 2,90 ciascuno, il tutto ad incastro all’interno del sesto dell’arco, tutti ancorati alla facciata con n. 4 agganci infilati nella pietra con chiodi tipo fischer per ogni pannello,
2) Su entrambi i lati della facciata ha posizionato n. 2 Banner di forma rettangolare delle seguenti dimensioni m. 0,70 x 6,00 ancorati alla pietra con n. 12 chiodi a pressione per ogni pannello.
Pertanto ci sono ancora 36 fori nella pietra secolare da ripristinare e quei fori rimarranno come i chiodi infissi nel corpo di quel loro Cristo in croce che rivendicano ancora oggi giustizia.