di Maria Laura Scala
In questi anni il Liberatorio Politico ha più volte sollevato in numerosi comunicati il problema della pericolosità strutturale del sottopasso ferroviario della stazione di Molfetta evidenziando le condizioni precarie della fatiscente struttura, all’interno della quale gronda puntualmente acqua soprattutto in giornate di pioggia a causa delle infiltrazioni, e segnalando la scivolosità dei gradini della scala, molti dei quali usurati e rotti. Una struttura attraversata da numerosissimi cittadini in qualsiasi ora della giornata ed unico passaggio pedonale obbligato che unisce il centro urbano con le nuove zone d’espansione. Persino “La Gazzetta del Mezzogiorno” nell’ottobre del 2014, in un articolo sull’inadeguatezza in cui versa da anni questo sottopasso, lo definisce un “colabrodo”.
Soltanto nel mese di Marzo 2014, in occasione dei lavori di muratura perimetrali della stazione e di manutenzione delle pensiline dei binari 1 e 3 avviati da Trenitalia, si è venuti a conoscenza della titolarità e della proprietà comunale del gabbiotto del sottopasso ferroviario che infatti è stato completamente escluso dai lavori di ristrutturazione di Trenitalia in quanto si affaccia su via Vecchia Madonna della Rosa e quindi edificato su zona di proprietà del Comune.
È di questi giorni la notizia della ritinteggiatura del solo soffitto del sottopasso ferroviario ad opera del Cantiere dei Servizi Comunale. Un lavoro di imbiancatura che riteniamo uno spreco di energie, di tempo e di risorse che sarebbero state meglio impiegate se investite opportunamente nella definitiva ristrutturazione e messa in sicurezza di tutto il “rudere” che, come documentiamo fotograficamente, sta cadendo letteralmente a pezzi.
Pertanto l’eco sull’iniziativa e l’eccessiva pubblicità sul territorio cittadino date dall’amministrazione comunale ci appaiono incomprensibili e ingiustificate dati gli esigui risultati. Non si può pretendere di trasformare un brutto anatroccolo in un bellissimo cigno con una sola spolverata di cipria sul naso!
A tal proposito il Liberatorio Politico ha da tempo fatto pervenire al Comune di Molfetta una propria proposta di sottopasso alternativo a quello esistente in modo che si crei una nuova possibilità di viabilità pedonale e ciclabile più dignitosa, sicura e fruibile anche dai cittadini diversamente abili in carrozzina dato che l’attuale è sprovvisto di rampe d’acceso e strutture meccaniche. Tale realizzazione potrebbe essere co-progettato dalle Ferrovie dello Stato e dal Comune di Molfetta, ognuno per le proprie competenze.