Dopo l’insediamento delle “casette dei barbari”, che stanno turbando la tranquillità di Cala Sant’Andrea, il fine settimana di ferragosto dei residenti è stato allietato, ancora una volta, dall’accampamento abusivo che da venerdì sera insiste sul muro confinante con la locale Capitaneria di Porto. I soliti noti, pezzi di famiglie arcinote che sfidano le regole della convivenza civile. Già dalla mattinata di venerdì si cominciava ad allestire l’accampamento senza tralasciare nulla, gruppo elettrogeno, materassi, frigoriferi e grandi casse acustiche. Si sono viste le forze dell’ordine e militari della capitaneria di porto (perché chiamate dai residenti) con apparizioni fugaci senza incidere minimamente sul programma che gli abusivi di sempre avevano già predisposto.
Alle ore 23.00 circa di venerdì 14 agosto hanno festeggiato con fuochi d’artificio il compleanno della figlia di un ben noto pregiudicato e subito dopo si sono aperte le danze. Le stesse si sono ripetute anche ieri sera e, in barba alle ordinanze anti-covid19, giovani e meno giovani hanno ballato senza distanziamento. Circa una settimana fa è stato affisso all’entrata della Cala il cartello dove, tra gli altri divieti, c’è il divieto di campeggio. La domanda nasce spontanea, ma in questa città chi ha il controllo dell’ordine pubblico e della sicurezza? Il sindaco e le forze dell’Ordine, oppure il “silenzio assenso”?
Queste le dichiarazioni del primo cittadino Tommaso Minervini: “Nessun problema in queste ore, zero traffico e incidenti, una città vuota con alcune situazioni gestibili nell’agro – spiegano dalla polizia locale – Solo in un caso è stato necessario l’intervento, assieme ai carabinieri, per mettere ordine a un piccolo bivacco di gente in cala Sant’Andrea. Si trattava di congiunti che comunque hanno capito il senso del nostro intervento e sono stati collaborativi nel ripristinare l’ordine”.
A voi il giudizio.
