di Cosmo Mario Andriani
L’ex fondo Azzollini di proprietà del Comune di Molfetta, nonchè necropoli del Pulo di Molfetta, è andato a fuoco per l’intero pomeriggio di ieri.
Quello che sarebbe potuto essere un luogo turisticamente importante, magari con la simulazione e la ricostruzione del villaggio neolitico stanziato in questo luogo, è in realtà da anni in stato di totale abbandono con la ingente presenza di erbacce e sterpaglie secche anche molto alte.
Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco ha scongiurato la compromissione delle campagne vicine, alcune delle quali luogo di civile abitazione, e del vivaio confinante con il fondo. La vicenda del Pulo, oggi anch’esso pieno di erbacce, è purtroppo, come tante altre cose di casa nostra, una vecchia e rattrappita vicenda politica. Sarebbe stato un fiore all’occhiello dei molfettesi, se gestito con oculatezza e senza “lotte intestine” che in passato hanno visto coinvolta anche la mia persona. Alla fine leggeremo il solito comunicato stampa (sempre che ci sia) di chi governa questa città col solito cordoglio fin troppo abusato. Poi sentiremo parlare di autocombustione e resteremo in attesa che qualcos’altro a Molfetta prenda fuoco. Nel frattempo mio nipote, recatosi con gli amici in località Gavetone (che, nonostante l’ordinanza emessa, era colmo di bagnanti) ha scoperto il furto di chiavi di casa, cellulare, chiavi dell’auto e auto del suo amico. Eppure parlano di città sicura.
Il merito va tutto ai vigili del Fuoco di Molfetta che di giorno, e soprattutto di notte, combattono le fiamme in ogni dove a Molfetta.