Gli accertamenti sono andati di pari passo con quelli effettuati fin dal 2014 dai carabinieri, che lunedì 23 ottobre hanno portato all’arresto di dodici persone, a partire dai referenti della ditta (Pasquale Leobilla, Angelo e Francesco Pacere), passando per amministratori pubblici (il sindaco e vicesindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi; il sindaco di Villa Castelli Vitoantonio Caliandro, il vicesindaco di Poggiorsini Giovanbattista Selvaggi) e finendo a consulenti esterni di Comuni e Aro (Giuseppe Velluzzi e Michele Zaccaria).
Sui conti dei tre indagati per i reati fiscali (Pasquale Leobilla, Angelo Pecere e Cosima Celino), però, non sono state trovate disponibilità sufficienti a raggiungere la cifra indicata nel decreto di sequestro e tale evidenza lascia ipotizzare che parte dei guadagni illeciti sia stata nascosta o intestata a prestanome.
Intanto, davanti al gip di Brindisi iniziano gli interrogatori delle persone coinvolte nell’operazione dei carabinieri. I primi ad essere ascoltati saranno gli imprenditori, che avrebbero comprato gli appalti a botta di tangenti. A seguire sindaci e vice, che hanno fatto sapere tramite i loro avvocati di non essere intenzionati a dimettersi, almeno per il momento. Il prefetto di Brindisi, Valerio Valenti, ha firmato il decreto di sospensione dalla carica di Serinelli, Nicolardi e Caliandro. Il Comune di Torchiarolo è attualmente retto dall’assessore anziano Anna Paola Greco, mentre quello di Villa Castelli dal vicesindaco Pietro Franco