Berlusconi-Santoro, l'inchiesta della procura di Trani parte anche da Molfetta

Tutto nasce da un’indagine sui tassi pagati da un cliente American Express di Molfetta. Il premier avrebbe chiesto di chiudere "i pollai televisivi". Lo rivela "Il Fatto Quotidiano" di Padellaro

http://molfettalive.it/imgnews/00(352)(16).jpg

di La Redazione (www.molfettalive.it/…)

Silvio Berlusconi voleva "chiudere" Annozero.

Un membro dell’Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), dopo aver parlato con il premier, sollecitava esposti contro Michele Santoro. Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, al telefono con il capo del governo, annunciava d’aver preparato speciali da mandare in onda sui giudici politicizzati.

E le loro telefonate sono finite in un fascicolo esplosivo. Berlusconi, Minzolini e il commissario dell’Agcom Giancarlo Innocenzi: sono stati intercettati per settimane dalla guardia di finanza di Bari, mentre discutevano della tv pubblica delle sue trasmissioni. E nel procedimento aperto dalla Procura di Trani – per quanto risulta a Il Fatto Quotidiano – risulterebbero ora indagati”.

Comincia così il reportage pubblicato questa mattina sul sito internet “Il Fatto Quotidiano”, il giornale web diretto dall’ex direttore dell’Unità Antonio Padellaro. Una inchiesta esplosiva, a qualche giorno dal voto per le Regionali, che apre una pagina inquietante sulla gestione dell’informazione in Italia.

Per capire come l’inchiesta sia giunta ai massimi livelli nazionali bisogna andare indietro allo scorso 30 settembre, quando è stata resa nota un’indagine della procura coordinata dal pubblico ministero Michele Ruggiero. Nel mirino i tassi d’interesse applicati dalla società di servizi finanziari statunitense “American Express” per la restituzione tardiva del denaro concesso con l’accensione della “Gold Credit Card”.

Tre i casi – annunciarono gli inquirenti – sotto osservazione. Tra questi uno di un cliente di Molfetta (gli altri due a Barletta e a Terlizzi). Sulle rate trimestrali pagate in ritardo dai tre clienti, risultavano applicati tassi moratori annui che vanno dal 54 al 77 per cento mentre la legge stabilisce la loro misura massima nel 25,23 percento. "Quella scoperta è solo la punta di un iceberg sulla quale intendiamo lavorare in maniera attenta" affermò il procuratore capo Carlo Maria Capristo.

Alla metà di dicembre la notizia, riportata anche da TraniLive.it, dell’audizione nell’ambito dell’inchiesta di alcuni personaggi illustri, tra cui lo stesso Direttore del Tg1 Rai Minzolini, in procura a Trani come persona informata sui fatti. Ora, però, se dovessero essere confermate le indiscrezioni rivelate da Il Fatto Quotidiano, si cominciano a delineare i contorni di una vicenda destinata ad avere profonde ripercussioni sulla vita pubblica italiana.

Il giornalista Antonio Massari, autore dell’articolo, rivela anche che tutte le persone coinvolte sarebbero state intercettate per settimane mentre parlavano del destino della tv pubblica in modo "illegittimo".

L’indagine, condotta dal Pm Michele Ruggiero, alza il velo “sui reali rapporti – si legge nell’articolo – tra Berlusconi, il direttore generale della Rai Mauro Masi (che non risulta tra gli indagati), il direttore del Tg1 e l’Agcom. Gli investigatori si accorgono che il presidente del consiglio è ciclicamente in contatto con il direttore del Tg1. La procura ascolta in diretta le pressioni del premier sull’Agcom. Registra la fibrillazione per ogni puntata di Annozero. Sente in diretta le lamentele del premier: il cavaliere non ne può più. Vuole che Annozero e altri “pollai” – come pubblicamente li chiama lui – siano chiusi. E l’Agcom deve fare qualcosa. Berlusconi al telefono è esplicito: quando compulsa Innocenzi – che dovrebbe garantire lo Stato, in tema di comunicazione – parla di chiusura. E Innocenzi non soltanto lo asseconda. Ma cerca di trovare un modo: per sanzionare Santoro e la sua redazione servono degli esposti. E quindi: si cerca qualcuno che li firmi”.

Ma non è finita. “Il premier – riporta il giornalista nell’articolo – intercettato dimostra di non distinguere tra il ruolo dell’Agcom e il suo ruolo di capo del Governo. Pare che l’Autorità garante debba agire a sua personale garanzia. Gli sfugge anche che, l’Agcom, può intervenire soltanto dopo, la trasmissione di Annozero. Non prima. E infatti – dopo aver raccolto lo sfogo telefonico di Innocenzi sulle lamentele di Berlusconi – un giorno, il dg della Rai Mauro Masi, è costretto ad ammettere: certe pressioni non si ascoltano neanche nello Zimbabwe.

Il parossismo, però, si raggiunge a fine anno. Quando Santoro manda in onda due puntate che faranno audience da record e toccano da vicino il premier. La prima: quella sul processo all’avvocato inglese Mills, all’epoca indagato per corruzione, reato oggi prescritto. La seconda: quella sulla trattativa tra Stato e Cosa Nostra, dove Santoro si soffermerà sulle deposizioni di Spatuzza, in merito ai rapporti tra la mafia e la nascita di Forza Italia. Non si devono fare, in tv, i processi che si svolgono nelle aule dei tribunali, tuona Berlusconi con il solito Innocenzi. Secondo il premier – si sfoga Innocenzi con Masi – si potrebbe dire a Santoro che non può parlare del processo Mills in tv. Non è così che funziona, ribadice Masi. Non funziona così neanche nello Zimbabwe. Comunque Masi non risparmia le diffide”.

L’articolo aggiunge una serie di altre ricostruzioni che giungono persino a dimostrare compiutamente il “conflitto di interessi” del capo del governo. Insomma, una inchiesta che, se confermata, potrebbe avere riflessi devastanti per la politica italiana.

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi